I titoli del giorno a Piazza Affari: i bancari festeggiano Moody’s, Leonardo guarda a DRS
Segno positivo per Piazza Affari nella seduta infrasettimanale grazie al sostegno del settore bancario con molte big promosse da Moody’s. L’indice Ftse Mib avanza di circa lo 0,54% a quota 29.309,86 punti. I listini provano così a digerire i messaggi arrivati dalla Bce e dalla Fed e guardano ai numeri dalla big tech Nvidia.
A Piazza Affari, l’attenzione si concentra ancora una volta sulle big del comparto bancario che festeggia i numerosi rating positivi firmati da Moody’s, che mettono in evidenza quanto il settore del credito stia attraversando un momento positivo. In particolare, festeggia la promozione Mps (+2,20%) finita negli ultimi giorni sotto i riflettori per la mossa del ministero dell’economia e delle Finanze (Mef) che ha collocato una quota pari al 25%. Incertazza invece per Leonardo (+0,1%).
Banche sotto la lente dopo Moody’s
A qualche giorno di distanza dalle decisioni di Moody’s sul rating Italia, con il miglioramento delle prospettive, l‘agenzia di rating rivede anche le valutazioni sulle banche italiane. In particolare, migliore il rating su Banco Bpm e Mps e l’outlook di numerose banche a stabile. La decisione di Moody’s si inserisce in un’ampia revisione dei rating di alcune banche italiane e fa seguito all’azione di rating sull’Italia del 17 novembre scorso, che ha determinato il miglioramento del ‘macro profile’ dell’Italia’.
In particolare, l’agenzia di rating Usa si sofferma sul “miglioramento del contesto operativo e delle condizioni di credito delle banche” e sottolinea e sottolinea come “la forza del settore bancario è uno dei driver della stabilizzazione delle prospettive sul debito pubblico italiano”.
Mps e Banco Bpm, il rating sale
Il rating delle emissioni senior unsecured di Banco Bpm migliora di due notch a Baa2 da Ba1. Nelle sue considerazioni specifiche, segnala la banca guidata da Castagna, Moody’s riconosce i significativi miglioramenti della qualità degli attivi e della redditività, insieme alla rafforzata posizione patrimoniale e al solido profilo di liquidità e funding. Secondo Equita, l’azione avrà un impatto positivo sulle emissioni della banca, che con il doppio upgrade si posizionano adesso confortevolmente nella categoria investment grade.
Resta al centro dei riflettori anche Mps che vede i rating delle emissioni senior unsecured passare a Ba3 da B1, con l’outlook che resta positivo. In questo caso il miglioramento riflette i progressi nella ristrutturazione del gruppo, la profittabilità e profilo di rischio in diminuzione grazie a un contesto di mercato supportive. “Il prezzo delle obbligazioni di Mps era già salito significativamente in seguito all’upgrade di Fitch di inizio novembre, tuttavia riteniamo che l’upgrade di Moody’s possa fornire ulteriore supporto e ci aspettiamo un ulteriore miglioramento delle valutazioni”, segnalano ancora gli analisti della sim milanese.
E le altre big?
Tra le altre big del settore bancario italiano, per Intesa Sanpaolo Moody’s ha confermato il rating a lungo termine senior preferred (unsecured) a ‘Baa1’ rivedendone l’outlook da negativo a stabile, e quello a breve termine a ‘P-2’.
Su Unicredit è stata migliorata la valutazione del merito di credito e del profilo finanziario complessivo al di sopra del livello del rating sovrano italiano (attualmente fissato a ‘Baa3’), mentre il Baseline Credit Assessment stand-alone della banca è agganciato al rating dell’Italia.
In una nota della banca di piazza Gae Aulenti si legge che i rating dei depositi a lungo termine e del debito senior preferred (non garantito) della banca sono stati confermati a ‘Baa1’. L’outlook per i depositi è migliorato a stabile, mentre l’outlook per il debito senior preferred rimane negativo. Infine, si segnala che l’analisi “Loss Given Failure” di Moody’s sui buffer di passività porta meccanicamente al declassamento del debito subordinato Tier 2 di UniCredit SpA a ‘Ba1’ da ‘Baa3’.
Per Bper sono stati confermati i rating della banca emiliana e rivisto l’outlook da negativo a positivo a seguito della revisione dell’outlook del rating sovrano assegnato all’Italia.
Leonardo, completata offerta quota minoritaria di azioni ordinarie DRS
Poco mosso, invece, Leonardo. L’ex Finmeccanica ha annunciato il completamento dell’offerta al pubblico negli Stati Uniti, il 21 novembre 2023, da parte della propria controllata Leonardo US Holding, di una quota minoritaria – pari a 20.700.000 azioni ordinarie – di Leonardo DRS, ad un prezzo di offerta pari a $ 17,75 per azione. L’ammontare delle azioni vendute comprende le 18.000.000 azioni ordinarie offerte inizialmente nonché ulteriori 2.700.000 azioni oggetto di esercizio integrale dell’opzione di acquisto, il 17 novembre 2023, da parte delle banche sottoscrittrici.
Tutte le azioni dell’offerta sono state vendute da Leonardo US Holding. DRS non ha ricevuto alcun incasso dall’offerta. A seguito del completamento dell’offerta, essendo stata esercitata interamente l’opzione per l’acquisto di ulteriori 2.700.000 azioni, Leonardo US Holding detiene circa il 72,3% delle azioni ordinarie emesse e in circolazione di DRS.
Arriva l’Action Plan in Germania, potenziali impatti per Leonardo
Intanto oggi la premier Giorgia Meloni parteciperà al Vertice intergovernativo italo-tedesco a Berlino. Occasione in cui verrà firmato il cosiddetto “Action Plan“.
“Crediamo che l’Action Plan ponga le basi per importanti cooperazioni industriali nel campo della difesa, sia in termini di partnership sia a livello di nuovi contratti – spiegano da Banca Akros -. È probabile che Leonardo faccia parte del “partnership game” che potrebbe coinvolgere Oto Melara (sistemi terrestri), WASS e l’elettronica per la difesa (programma europeo di Leonardo)”.
Da Banca Akros non si attendono ripercussioni oggi sulle quotazioni di Leonardo. “Non ci aspettiamo che il prezzo delle azioni si muova molto a meno che le parti non annuncino già oggi nuovi contratti, ma questo scenario ci sembra improbabile. Chiaramente la possibilità di nuovi importanti contratti in Germania nei prossimi mesi è alta”, concludono.