I titoli di oggi a Piazza Affari: focus su Eni, Iveco e Anima
Continuano gli acquisti a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che anche oggi procede sopra la parità per la quarta seduta consecutiva. Gli operatori di mercato, dopo il dato sull’inflazione di ieri e dopo le conferme sul rating da parte di S&P Rating, Dbrs e Fitch, sono in attesa del giudizio sul nostro Paese da parte di Moody’s.
Questa è la più attesa tra le agenzie di rating dato che è l’unica che ha un outlook negativo nei confronti dell’Italia e ha già minacciato più volte un declassamento.
In questo contesto, il paniere principale di Piazza Affari si porta sopra i 29.500 punti (+0,2%) e in caso di proseguimento degli acquisti il prossimo livello di resistenza che potrebbe respingere le quotazioni è in area 29.650 punti.
Gli acquisti di oggi premiano le utility con A2a in cima al listino con un rialzo di oltre il 3%, seguita da Erg (+2%) ed Hera (+1,5%). Bene anche Leonardo che con il verde di oggi porta il bilancio da inizio anno ad un +80%.
Al contrario, vendite su Diasorin (-2,6%), Saipem (-1,4%) e Banca Generali (-1%), dopo i conti trimestrali.
Tra i titoli da monitorare per la seduta odierna troviamo Eni che ieri è stata multata dall’Antitrust. Da seguire anche Anima dopo le indiscrezioni di un’offerta su Kairos, ma anche Iveco Group che tenta il rimbalzo dai minimi di periodo.
Eni in calo dopo la sanzione Antitrust
Occhi puntati su Eni che nella giornata di ieri è stata sanzionata per 5 milioni di euro dall’Antitrust, insieme ad altre 5 società energetiche (Enel, Acea, Iberdola, Dolomiti ed Edison). In particolare, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, queste sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche al rialzo dei prezzi di gas ed energia.
La sanzione riguarda Eni Plenitude, ma in ogni caso la società starebbe valutando il ricorso alla sanzione, “ribadendo la correttezza del proprio operato“.
Nuovi scenari petroliferi
Intanto, nella giornata di ieri il Cfo di Eni Francesco Gattei ha delineato gli scenari petroliferi per i prossimi anni, secondo cui il picco della domanda di petrolio potrebbe essere più lontano del previsto.
In particolare, secondo Gattei la transizione energetica è un processo lento su base globale e si interseca con la crescente domanda energetica industriale dei paesi in via di sviluppo.
“Le previsioni sul raggiungimento di un plateau (peak-oil) sui combustibili fossili e il successivo progressivo declino, includono ipotesi di cambio di paradigma economico anche nei paesi meno sviluppati non facilmente implementabili”, commenta Equita dopo il discorso di Gattei.
Un tema rilevante della presentazione di ieri ha riguardato le tensioni geopolitiche che “aumentano i vincoli di fornitura”. Nel dettaglio, l’embargo su servizi/forniture e la riduzione degli investimenti in Russia (10 milioni di barili al giorno) mette a rischio la stabilità produttiva in quel paese.
Ma non solo, il recente scoppio del conflitto tra Israele e Hamas potrebbe avere risvolti a medio termine nel Medio Oriente.
Secondo Gattei, il settore oil & gas continua a sottoinvestire. in tal senso, “il livello di investimenti di esplorazione e produzione (E&P) è ben al di sotto della media 2010-15 e non assicura il naturale ripristino delle riserve.
Un altro tema interessante riguarda gli stoccaggi e secondo Gattei, “l’inverno 2023- 24 è ben supportato da un livello di stoccaggi elevati e da una domanda industriale ancora relativamente debole”. “Tuttavia, la volatilità dei prezzi resta elevata, segnale di un mercato instabile per l’incertezza sulle forniture”.
Iveco, tenta il rimbalzo tecnico
Seduta in verde per Iveco Gruop che al momeneto mostra un progresso dello 0,4% a quota 7,3 euro, con gli acquisti di oggi sono spinti dalle ultime dichiarazioni dei vertici della società. In particolare, durante la presentazione di ieri della nuova gamma di modelli, il Ceo Marx ha confermato che Iveco tornerà al pagamento dei dividendi a partire dai risultati del 2023.
Secondo Equita, che mantiene target price a quota 13,5 euro, “il ritorno al dividendo non è una notizia price sensitive, ma considerando anche il buy-back dimostra la solidità finanziaria del gruppo“.
Occhio al Death Cross
Dal punto di vista tecnico, il titolo Iveco, sta provando il rimbalzo tecnico dal livello di supporto a quota 6,9 euro. Come vediamo dal grafico qui sotto, Iveco dopo aver perso il 30% dai massimi di periodo sopra 9 euro di agosto, è arrivato al test dell’area supportiva in area 7 euro, un livello che ha permesso al titolo di rimbalzare.
Al momento, Iveco quota 7,3 euro e in caso di proseguimento al rialzo il successivo livello di resistenza è in area 7,8 euro. In ogni caso, dal punto di vista dell’analisi algoritmica emerge un segnale di debolezza dalle medie mobili con quella a 50 periodi (linea blu) che sta tagliando al ribasso quella a 200 periodi (linea arancione). Questa configurazione chiamata Death Cross, qualora si realizzasse sarebbe un segnale di debolezza per il titolo, che potrebbe così scivolare nuovamente sotto quota 7 euro.
Anima piatta dopo indiscrezioni su Kairos
Da seguire anche la seduta di Anima che al momento si trova poco sotto il livello di parità a quota 4 euro ad azione. Secondo quanto riportato dal Corriere, nel negoziato per l’acquisto del gruppo Kairos, che vedeva in trattativa avanzata Zurich, Anima avrebbe rilanciato l’offerta. In particolare, secondo indiscrezioni, Anima avrebbe formulato un’offerta di acquisto nei confronti di Julius Baer, istituto svizzero specializzato nella gestione patrimoniale che detiene dal 2018 il controllo di Kairos.
Per Equita, che commenta la notizia “Anima vedrebbe in Kairos un’opportunità di diversificazione nel wealth management e private banking, con l’obiettivo di potenziare la sua rete di distribuzione.”
Ora la decisione finale spetta al cda di Julius Baer, che secondo Equita “potrebbe essere presa nei prossimi giorni o comunicata lunedì durante la trimestrale”.