Apertura Borse oggi, 07 novembre 2023: Europa contrastata in attesa dei prezzi alla produzione e interventi banchieri
Partenza contrastata per i principali listini europei con i principali listini che avviano le contrattazioni poco sotto il livello di parità. L’attenzione degli operatori rimane sull’agenda macroeconomica, sui discorsi dei banchieri centrali, oltre che sulle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
In ogni caso, da inizio settimana scorsa l’umore sui mercati azionari globali è migliorato positivamente, con gli investitori che sono sempre più fiduciosi che il ciclo di rialzi dei tassi possa concludersi presto.
Ieri chiusura sostanzialmente positiva a Wall Street, con l’indice S&P 500 che chiude in rialzo frazionale dello o,18%.
Intanto, seduta negativa in Asia con Tokyo che ha terminato in calo di oltre l’1%, complice la debolezza delle esportazioni cinesi; intanto la Banca centrale australiana ha alzato di nuovo i tassi di interesse per cercare di controllare il livello di inflazione.
Occhi puntati sui conti trimestrali a Piazza Affari con la pubblicazione dei risultati di molte società del Ftse Mib, tra queste ricordiamo i conti di Banco Bpm, Cnh Industrial, Enel, FinecoBank e Recordati.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 07 novembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 avvia la seduta in calo dello 0,24%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib, segna un calo dello 0,2% tornando così in area 28.500 punti.
Sotto la parità anche il Dax tedesco (-0,25%), ma anche il Cac40 francese (-0,35%) e sull’Ibex35 spagnolo (+0,01%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Cnh Industrial (+2,7%), Nexi (+2%) e Poste Italiane (+1%).
Occhi puntati anche su Tim, dopo la riunione del Cda del fine settimana, ma anche su Ferrari che avanza su nuovi massimi storici.
Al contrario, vendite su Tenaris (-2%), Saipem (-1,8%) e Banca Mps (-1,23%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Rendimenti obbligazionari in rialzo, con il Treasury statunitense al 4,66%, mentre il decennale italiano apre in calo al 4,58%, con lo spread Btp-Bund in ribasso a 185 bp.
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Forex e Commodity
Tra le materie prime, scende il petrolio Brent poco sotto 85 dollari al barile, mentre l’oro mostra una flessione dello 0,6% a quota 1.976 dollari l’oncia. Sul Forex, euro/dollaro in leggero calo a 1,07o.
Scendono le esportazioni cinesi
La debolezza odierna sulle borse asiatiche è innescata dal dato in calo delle esportazioni cinese che sono diminuite del 6,4% su base annua a ottobre 2023, il sesto mese consecutivo e un dato peggiore delle attese. Nel frattempo, sono inaspettatamente aumentate le importazioni del 3,0%, battendo così le stime e segnando il primo aumento da febbraio.
L’Australia aumenta i tassi dello 0,25%
In tema Banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha alzato i tassi di 25 punti base portandoli così al 4,35% a novembre, in linea con le attese del mercato. Anche qui l’obiettivo è quello di controllare il livello di inflazione, con la Rba che ora prevede che l’inflazione (Cpi) sarà intorno al 3-3,5% entro la fine del 2024.
Gli appuntamenti macro da monitorare
Questa settimana l’attenzione degli operatori rimane concentrata sulle Banche centrali. In particolare, sono in programma numerosi interventi dei banchieri centrali a partire dai discorsi sia della Presidente della Bce Lagarde, sia del Presidente Fed Powell per giovedì.
Martedì saranno da seguire anche le parole di Nagel, membro votante della Bce, mentre domani (mercoledì 8 novembre) è atteso il discorso a Dublino del Governatore della Bank of England Bailey.
Questi interventi sono importanti soprattutto alla lue delle recenti decisioni delle Banche centrali di mantenere invariati i tassi di interesse, che potrebbero aver raggiunto il loro picco.
Sul fronte macro, il dato di maggiore rilievo della settimana sarà l’inflazione cinese che giovedì è attesa tornare a registrare una variazione negativa dopo la stagnazione vista il mese precedente. Sempre in Cina, sarà pubblicata martedì la lettura della bilancia commerciale del mese di ottobre, un dato che ci offrirà un quadro sullo stato di salute dell’economia globale.
In Europa, oggi saranno pubblicati i dati sulla produzione industriale dai quali vedremo se saranno confermati i segnali di debolezza evidenziati dagli indici PMI.
Negli Stati Uniti sarà da monitorare la Bilancia commerciale riferita al mese di settembre, ma anche il report mensile dell’EIA sulle scorte di petrolio.
Venerdì è atteso il giudizio sul rating dell’Italia da parte dell’agenzia Fitch.