Bper: preview conti III trimestre. Outlook utili, margine di interesse e guidance
Il Bper Day sta per arrivare. Dopodomani, mercoledì 8 novembre, la banca modenese renderà noti i conti relativi al terzo trimestre dell’anno.
Il titolo rimane solido a Piazza Affari, scattando oggi dell’1,8% circa e confermandosi così tra i titoli migliori scambiati sul Ftse Mib.
Bper ma non solo: analisti fiduciosi su effetto Bce su NII
Così come nel caso delle altre banche italiane, alcune delle quali hanno già diffuso le rispettive trimestrali, gli analisti sono in generale ottimisti sui conti che Bper diffonderà tra due giorni.
La fiducia è motivata con l’assist che alle banche continua ad arrivare dalla politica monetaria della Bce che, con i suoi continui rialzi dei tassi anti-inflazione, si è confermata un grande sostegno per la redditività degli istituti di credito dell’area euro e del made in Italy, contribuendo in particolare alla crescita del margine netto di interesse (NII).
L’assist della Bce, confermato già dai conti di UniCredit, è previsto riflettersi anche nei risultati di bilancio delle banche italiane Banco BPM e Mps, che pubblicheranno le loro trimestrali nei prossimi giorni.
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Per quanto riguarda Bper, gli analisti intervistati da Bloomberg prevedono un utile netto GAAP, nel terzo trimestre di questo anno, pari a 315,167 milioni di euro, in ribasso rispetto ai 413,876 milioni del secondo trimestre del 2023.
Gli analisti di Equita SIM stimano un utile netto a 337 milioni.
Sempre Equita SIM prevede un utile operativo, per Bper, di 671 milioni, in crescita del 3% su base trimestrale.
Così la SIM milanese:
“Il risultato operativo del terzo trimestre del 2023 dovrebbe essere supportato da una stagionalità favorevole sul fronte dei costi operativi (-3%), con C/I atteso in area 50%. Sotto la linea operativa, coerentemente con le recenti indicazioni del management, non ci aspettiamo un deterioramento dell’asset quality, con default rate rimasti a livelli contenuti. Di conseguenza stimiamo un CoR <45bps”.
Per quanto riguarda i ricavi, Bloomberg stima un valore pressocché stabile a 1,315 miliardi, rispetto agli 1,334 miliardi del secondo trimestre.
Outlook simile quello di Equita, che prevede ricavi per 1,333 miliardi, piatto praticamente su base trimestrale.
Grande sarà l’attenzione all’NII, per l’appunto al margine netto di interesse, per effetto di quei continui rialzi dei tassi che si sono fermati soltanto nell’ultimo meeting del Consiglio direttivo della Bce, lo scorso 26 ottobre.
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Equita stima un “NII sostanzialmente stabile su base trimestrale, con l’ulteriore allargamento dello spread commerciale favorito dalla dinamica dei tassi, controbilanciato da una minore contribuzione da accounting TLTRO (contributo addizionale nel secondo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre dell’anno pari a 46 milioni, a fronte tuttavia di un rimborso dei prestiti TLTRO precedentemente erogati dalla Bce che, nel mese di giugno, è stato di circa 10 miliardi su 16 miliardi)”.
Il margine netto di interesse è atteso a 816 milioni di euro.
Anche “sul fronte delle commissioni non ci aspettiamo particolari variazioni rispetto al trimestre precedente”, si legge ancora nell’outlook di Equita dedicato a Bper.
Bper: all’orizzonte revisione guidance? Cosa dice Equita
In generale, Equita intravede per Bper “un altro forte trimestre” e, anche, una revisione della guidance precedentemente annunciata con i risultati del secondo trimestre, che era stata considerata dalla SIM conservativa.
Gli accantonamenti sono attesi a 94 milioni di euro, con un costo del rischio pari a 43 punti base.
Tornando al possibile effetto sorpresa sull’outlook, Equita spiega che, “con un utile dei primi nove mesi del 2023 atteso a un valore superiore a 1 miliardo di euro, Bper dovrà vedere significativamente al rialzo la guidance di 1,1 miliardi fornita con i risultati del secondo trimestre del 2023, che noi avevamo già considerato significativa posizionandoci in area 1,27 miliardi”.
Per questo motivo, Equita ha migliorato l’outlook sugli anni 2023-25 dell’11% in media, principalmente per incorporare un maggiore NII, dunque un margine netto di interesse più alto, pur continuando ad assumere il picco nel 2023.
Il nuovo outlook di Equita prevede un utile netto di 1,4 miliardi, senza includere per il momento l’eventuale impatto dalla tassa sugli extraprofitti (che stimiamo pari a c.140 milioni), che tra l’altro già alcune banche italiane hanno deciso di non pagare.
Le stime sull’utile netto del 2024-2025 sono decisamente migliori rispetto a quelle del consensus (Factset), di circa il 15%.
Non per niente Equita ha rivisto al rialzo il target price sul titolo Bper del 9% a 4.5ps, a un valore pari a un P/TE = 0.66x con ROTE > 11% per il 2025.
Il titolo, ha concluso la SIM nella preview dedicata alla banca diffusa alla metà di ottobre tratta a 2025E P/E = 4x, P/TE = 0.43x e offre una remunerazione attraente (dividend yield > 12%).
Equita spiega ancora di avere un rating “hold” sul titolo Bper “in ottica relativa in quantoriteniamo ci siano nomi con più catalyst di breve termine a parità di profilo rischio-rendimento”. Ma è indubbio il suo ottimismo sulle prospettive future di crescita del gruppo.
Bper è tornata sotto i riflettori di Piazza Affari più volte, dagli inizi di settembre, quando il suo maggiore azionista Unipol, compagnia di assicurazione italiana guidata dal ceo Carlo Cimbri, ha confermato in una nota le indiscrezioni sulla richiesta, inoltrata alla Bce, dell’autorizzazione per salire nel capitale di Banca Popolare di Sondrio, altra banca che lo vedeva già primo socio, fino al 20% circa.
Da lì si sono riaccesi i rumor su una operazione di M&A tra Pop Sondrio e Bper, con la regia di Unipol.
La scalata di Unipol in Pop Sondrio è diventata realtà alla fine di settembre, quando il gruppo assicurativo ha annunciato di aver aumentato la partecipazione nell’istituto fino al 19,7%.