Piazza Affari, i migliori e peggiori della settimana
Settimana positiva e all’insegna della forza per tutti i principali listini a livello globale, con gli investitori, che dopo le diverse riunioni delle Banche centrali, sono sempre più convinti che i tassi di interesse abbiano raggiunto il picco sia negli Usa che nell’Eurozona.
In questo contesto, tutti i principali indici, dopo le vendite di settembre e ottobre, avviano il mese di novembre con un ritorno della positività:
Il listino principale di Piazza Affari, l’indice Ftse Mib, chiude l’ottava con un progresso del +5% tornando così sopra quota 28.600 punti. Acquisti anche sul Dax di Francoforte e sul Cac40 francese che chiudono con un rialzo rispettivamente del +3,45% e del +3,9%.
Performance stellari anche a Wall Street, con l’indice S&P 500 che si appresta a chiudere una delle settimane migliori da inizio anno (+6%), ribaltando così la situazione grafica che fino alla seduta di venerdì mostrava chiari segnali di debolezza (due settimane consecutive di forti ribassi).
Ecco com’è andata la settimana in Borsa:
I market mover della settimana
Gli eventi clou della settimana sono state ancora una volta le riunioni delle Banche centrali, con la Fed e la BoE che hanno mantenuto come da attese (e come la Bce) invariati i tassi di interesse.
In particolare, mercoledì la Fed ha mantenuto, con una decisione unanime, i Fed Fund nel range 5,25-5,5%. Tuttavia, il Presidente Powell ha lasciato comunque la porta aperta, ribadendo che è ancora presto per discutere di un taglio dei tassi.
Anche la Bank of England, nella riunione di ieri ha mantenuto i tassi al 5,25% e questo anche alla luce delle recenti indicazioni di debolezza dell’economia britannica.
Intanto, prosegue il calo dell’inflazione che a ottobre nell’Eurozona è scesa sotto il 3% per la prima volta dal luglio 2021.
Sul fronte dati macroeconomici, l’attenzione del mercato oggi si è spostata sui dati sul mercato del lavoro Usa, che hanno mostrato un incremento inferiore alle aspettative dei nuovi posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione in leggero aumento al 3,9% (vs 3,8% stime). Ecco che questi dati, uniti alla resilienza del Pil americano, potrebbe convincere ulteriormente la Fed a non aumentare ulteriormente i tassi.
Intanto, gli investitori continuano a monitorare i conti societari. Complessivamente le società che hanno presentato i risultati hanno sostanzialmente soddisfatto le aspettative degli analisti, ma non mancano i segnali contrastati. Un esempio da questo punto di vista è rappresentato da Apple che dopo i conti di ieri sera mostra oggi un calo di oltre l’1%.
Banche centrali e inflazione continuano quindi ad essere il principale motore dei mercati e dopo le ultime decisioni di politica monetaria, gli operatori sono tornati a scommettere sulla fine del ciclo di rialzi dei tassi.
I titoli migliori della settimana
Sul listino principale di Piazza Affari, gli acquisti hanno premiato in particolare Nexi che recupera terreno (+14%) dopo il profondo rosso della settimana scorsa. Ottava tonica anche per Diasorin e Banca Monte dei Paschi di Siena che chiudono la settimana con rialzi rispettivamente del +9,5% e del +9,23%.
Chiudono la cinquina dei titoli migliori della settimana Tenaris (+10%) e Ferrari (+9%).
Nexi (+14%): sulle montagne russe
Prosegue la fase di elevata volatilità su Nexi, che con gli acquisti di oggi (+6%) porta il bilancio da inizio settimana ad un rialzo di circa il +14%. In particolare, Nexi dopo aver raggiunto nuovamente l’area supportiva a quota 5,3 euro, ha trovato supporto rimbalzando. Il titolo con la candala di oggi (gap up) ha bucato al rialzo l’area di resistenza a 5,8 euro, superando anche la media mobile a 50 periodi (linea blu).
In ogni caso, il titolo da inizio anno mostra ancora una perdita di oltre il 17%, -27% dai prezzi dello scorso anno e distante quasi il 70% dai massimi storici segnati sopra 18 euro nel luglio 2021.
Ferrari (+9%): nuovi massimi storici
Andamento sostenuto per Ferrari che grazie agli acquisti di questa settimana raggiunge nuovi massimi storici. Il Cavallino rampante ha beneficiato degli ottimi conti trimestrali, che hanno evidenziato ricavi e utili oltre le attese degli analisti, con il gruppo che ha anche rivisto al rialzo le proprie proiezioni per l’anno fiscale in corso.
Questi ottimi conti trimestrali hanno innescato gli acquisti su Ferrari che, con la seduta di ieri ha rotto al rialzo l’area di resistenza a quota psicologica dei 300 euro, raggiungendo così nuovi massimi storici. Oggi il titolo ha avviato le contrattazioni con un gap up, candela che conferma ulteriormente la forza in atto sul titolo.
Ora il titolo quota vicino a 308 euro ad azione e in caso di prese di beneficio di breve periodo, sarà da monitorare la tenuta dell’importante area supportiva a quota 300 euro.
I titoli peggiori della settimana
Sono pochi i titoli di Piazza Affari che hanno chiuso la settimana sotto la parità. All’interno del paniere principale è stata un’altra settimana pesate per Iveco Group che chiude con un rosso di oltre il 10%, maglia nera del Ftse Mib.
Sotto la parità anche Eni (-1%).
Iveco Group (-10%): rompe la trendline e la media mobile
Continua la debolezza di Iveco Group e con le vendite di questa settimana si complica ulteriormente il quadro grafico. In particolare, il titolo in settimana ha bucato al ribasso due aree importanti di supporto data dalla media mobile a 50 periodi (su time frame settimanale) e la trendline rialzista costruita dai minimi storici di settembre 2022. Ora i prezzi potranno trovare supporto a quota 7 euro e in caso di cedimento sarà da monitorare la tenuta di quota 6 euro ad azione.
Questa settimana tra l’altro anche Iveco ha presentato i suoi risultati del terzo trimestre, periodo chiuso a luci e ombre. In particolare, anche se la società ha incrementato l’utile netto rispetto allo scorso anno, sull’andamento del titolo in Borsa pesano i ricavi sotto le attese degli analisti.