I titoli di oggi a Piazza Affari: nel radar Unicredit, Enel e Stellantis
Seduta volatile a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che dopo un avvio sopra la parità è poi sceso fino a raggiungere un minimo a quota 27.305 punti. Da qui il listino principale di Milano si è risollevato riportandosi sopra area 27.500 punti e al momento si trova sulla parità a quota 27.566 punti.
Gli acquisti di oggi premiano in particolar modo le utility, con Erg in cima al listino principale trovandosi al momento in rialzo di oltre il 2%. Bene anche A2a in progresso del +1,6%, ma anche Inwit (+1,8%).
Al contrario, tra i titoli più penalizzati troviamo quelli bancari, dopo i rialzi della vigilia. In questo contesto, vendite su Bper Banca (-1,8%), Banco Bpm (-1,2%) e Banca Mps in calo di quasi l’1%.
Tra i titoli da monitorare per la seduta odierna troviamo Stellantis che al momento cede l’1,4% a quota 17,7 euro, dopo l’estensione degli scioperi negli Usa. Sotto la lente degli investitori anche Enel che al momento mostra un rialzo di oltre l’1%, con la società che ha comunicato i dati di produzione dei primi nove mesi.
Da monitorare anche la seduta altalenante di Unicredit che dopo un avvio tonico (+2%), ha invertito bruscamente la direzione in scia alla debolezza generalizzata del comparto bancario e da poco si è riportato sopra la parità.
Unicredit volatile dopo i conti record
Unicredit ha inaugurato oggi la stagione dei conti trimestrali tra le big del Ftse Mib, con risultati record sopra le attese degli analisti. In particolare, il colosso bancario guidato dall’Ad Orcel ha chiuso il terzo trimestre con un balzo del 24% dei ricavi rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, principalmente grazie ad un maggior incasso dai prestiti a causa dei tassi di interesse più alti.
Nel trimestre, l‘utile netto si è attestato a 2,32 miliardi di euro, in aumento di oltre il 36% rispetto il medesimo trimestre; mentre nei primi nove mesi, l’utile ha raggiunto la cifra record di €6,7 miliardi, in un aumento del 67,7% rispetto lo stesso periodo del 2022.
Alla luce dei risultati migliori delle attese, Unicredit ha alzato la propria guidance per il 2023, prevedendo ora ricavi netti per il 2023 superiori a 22,2 miliardi.
Nonostante gli ottimi conti trimestrali, il titolo Unicredit dopo un avvio all’insegna degli acquisti (+2%), ha prima invertito la direzione arrivando a perdere oltre il 2%, per poi recuperare terreno trovandosi al momento in rialzo di oltre l’1%.
Stellantis frenata dagli scioperi
In sofferenza il titolo Stellantis, che si trova in calo di oltre l’1% a quota 17 euro ad azione, in scia alla debolezza di tutto il comparto. Sul titolo pesano gli scioperi negli Stati Uniti, con i sindacati della United Auto Workers che hanno annunciato l’estensione dello sciopero ad altri stabilimenti di Stellantis.
In particolare i sindacati hanno indetto lo sciopero di 6.800 lavoratori della fabbrica di Sterling Heights, in Michigan, ovvero dove vengono prodotti i pick-up RAM, tra i modelli più profittevoli del gruppo.
Secondo gli analisti di Equita che commentano la notizia, la nuova estensione dello sciopero potrebbe avere delle conseguenze rilevanti sul gruppo. In particolare, secondo gli analisti “a differenza degli scioperi attuati finora (magazzini di ricambio e impianti di assemblaggio, ma non dei modelli top), se il blocco degli stabilimenti di RAM (e Jeep) dovesse prolungarsi, riteniamo sia difficile evitare un impatto sulla performance del 4Q23″.
In ogni caso, Equita mantiene un rating “Buy” su Stellantis con prezzo obiettivo a quota 23 euro ad azione.
La motivazione dell’allargamento degli sciopere negli Usa sta nel fatto che, secondo il sindacato United Auto Workers, Stellantis avrebbe la peggior offerta per il rinnovo del contratto tra le big dell’auto di Detroit: Stellantis, Gm e Ford.
Intanto, ieri il gruppo ha presentato ufficialmente l’offensiva nel segmento dei veicoli commerciali con le specifiche tecniche dei 12 nuovi modelli della casa.
Enel fa cassa negli Usa
Da monitorare anche Enel, che al momento mostra un rialzo di oltre l’1,4% a quota 5,7 euro ad azione. Nella giornata di ieri, il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha firmato un accordo con Ormat Technologies per la vendita di un portafoglio di asset rinnovabili negli Usa. L’accordo prevede la cessione, per un corrispettivo di circa 255 mln di euro, di un portafoglio composto da circa 150 Mw di impianti geotermici e solari.
Intanto, oggi il gruppo dell’energia ha pubblicato i dati operativi sulle produzioni dei primi nove mesi di quest’anno, dati che mostrano una forte crescita, anche nel terzo trimestre, della produzione idroelettrica.
In particolare, la produzione idroelettrica di Enel si è attesta in forte crescita a livello di gruppo, con un incremento anno su anno del 18.8%, +25.3% nel solo terzo trimestre. Bene anche le produzioni idroelettriche, che in Italia registrano un +35% rispetto all’anno scorso, ma anche la produzione Solar che nei 9 mesi è balzata del +33.7%.
Gli analisti di Equita mantengono su Enel un rating Buy con target price sopra 6,9 euro.