Saipem, il 25 ottobre svela i conti trimestrali. Ecco le attese
La stagione delle trimestrali procede a ritmo spedito negli Stati Uniti, e nelle prossime settimane si accenderà anche a Piazza Affari . Tra le prime big del Ftse Mib a comunicare i risultati del terzo trimestre 2023 c’è Saipem, con i conti in agenda il prossimo 25 ottobre.
Ma quali sono le attese dopo il ritorno all’utile e la forte crescita dei ricavi registrati nel primo semestre?
La preview di Equita
“Ci attendiamo una performance nel terzo trimestre 2023 che continui a mostrare un recupero della redditività sostenuto dall’attività offshore. Il fatturato è atteso crescere del 4% su base annua e del 7% su base trimestrale con una marginalità al 8%”, affermano gli analisti di Equita che mantengono una raccomandazione hold (tenere in portafoglio) e un target price di 1,7 euro su Saipem. Gli esperti si attendono inoltre anche un lieve miglioramento della posizione finanziaria netta (post IFRS 16) in parte ancora limitato dagli effetti della backlog review.
Entrando più nel dettaglio, secondo le stime di Equita Saipem dovrebbe chiudere il penultimo trimestre 2023 con ricavi in crescita del 4% a 2,967 miliardi di euro, Ebitda a 236 milioni (+30% a/a), con un utile netto rettificato di 34 milioni rispetto ai 40 milioni del secondo trimestre 2023. E’ prevista inoltre una posizione finanziaria netta post-IFRS 16 negativa per 280 milioni contro i -288 milioni di euro del secondo trimestre
Quanto ai target per il 2023, gli esperti della sim si attendono una conferma o anche miglioramento “dopo le acquisizioni di nuovi contratti nel segmento offshore nel corso del secondo semestre 2023. Ci sono poi una serie di tematiche principali da approfondire nel corso della call con gli analisti che riguardano l’evoluzione della pipeline di progetti nel 2024-25, aggiornamenti circa il progetto in Mozambico e l’evoluzione della generazione di cassa”.
Saipem, giù con i petroliferi
Saipem si appresta a chiudere la penultima seduta della settimana in rosso. Cali per le big del comparto petrolifero, con il titolo Saipem che mostra una flessione di quasi il 3% a quota 1,541 euro. Una giornata ad alta volatilità per il petrolio che sta provando a recuperare terreno. Mentre stanno chiudendo i listini europei, il Brent viaggia in area 91,5 dollari al barile mentre il Wti è poco sotto degli 88 dollari.
“I prezzi del petrolio Brent sono diminuiti durante le prime contrattazioni di giovedì, nonostante le persistenti tensioni in Israele e a Gaza. La stabilizzazione dei prezzi del petrolio può essere vista come un caso di ‘nessuna notizia, buona notizia’”, commenta Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades, rimarcando che “la situazione rimane critica e continua a minacciare di coinvolgere il Medio Oriente in un conflitto più ampio, uno scenario che potrebbe interrompere l’approvvigionamento globale di greggio. Finora, però, non c’è stata alcuna escalation e i nervi dei trader di petrolio sembrano essersi calmati”. Anche altrove ci sono state buone notizie, aggiunge, con l’annuncio dell’allentamento delle sanzioni sulle esportazioni di petrolio venezuelano, che ha dato un po’ di sollievo alle pressioni sul lato dell’offerta che hanno sostenuto i recenti aumenti dei prezzi.
Il punto tecnico su Saipem
(a cura di Giulio Visigalli)
A Milano continua la fase di risalita di Saipem, con il titolo che da inizio anno mostra un progresso di oltre il 35%. Dopo il crollo del 2022, Saipem ha trovato supporto in area 0,57 euro e da li si è incanalato in un trend rialzista evidenziato dalla trendline (linea tratteggiata blu), confermata anche a maggio di quest’anno.
In particolare, dai minimi segnati a settembre 2022, Saipem mostra un rialzo del 170%, con il titolo che rispetto ai prezzi di un anno fa mostra un incremento di circa il 140%.
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, i prezzi si sono riportati al di sopra delle medie mobili principali a 50 (linea blu) e 200 periodi (linea arancione), con a realizzazione del Golden Cross (media a 50 che taglia al rialzo quella di più lungo respiro a 200 periodi).
In caso di proseguimento della forza di breve periodo, i prezzi dovranno superare al rialzo la principale area di resistenza a quota 1,66 euro, massimi di quest’anno. Al contrario, i supporti principali da monitorare si trovano in area 1,3 euro, livello da cui transita anche la trendline rialzista costruita dai minimi del 2022.