Chiusura Borse oggi, 9 Ottobre 2023: Indici europei in rosso. Piazza Affari perde lo 0,50%
L’offensiva di Hamas su Israele ha innescato timori tra gli operatori finanziari, portando ad una fuga da azioni e all’acquisto di asset rifugio. Gli indici europei concludono la giornata in territorio negativo.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 9 Ottobre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni segnando un -0,75%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un ribasso dello 0,49%. Anche il DAX che segna un -0,64%, seguito dal Cac40 francese che perde lo 0,55%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
In primo piano spiccano Leonardo, che registra un apprezzamento del 4,79%. Prestazioni altamente positive sono state evidenziate anche per Tenaris (+3,93%), Eni (+2,28%) e Saipem (+1,80%). Chiudono la sessione in negativo invece: Banca MPS in ribasso del 6,25%, Bper Banca del 4,67% e Amplifon del 4,07%
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario, Treasury decennale in calo al 4,66%. Lo spread Btp-Bund arriva a quota 206 punti base, mentre il decennale italiano che invece ritorna a 4,82%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro perde terreno ritornando 1,055. Mentre il petrolio Brent dopo gli eventi in Israele ritorna a quota 88 dollari al barile.
Eventi macro della settimana
L’intensificazione delle ostilità tra Israele e Hamas ha aggiunto un nuovo strato di complessità al panorama finanziario globale, contribuendo ad amplificare le preoccupazioni relative alla crescente inflazione e all’incremento dei tassi di interesse.
I mercati già si trovavano in una situazione tesa, poiché gli investitori erano alle prese con il duplice ostacolo rappresentato dall’inflazione in ascesa e dai tassi di interesse in aumento. I dati economici della scorsa settimana hanno sorpreso, registrando un significativo aumento del numero di nuovi posti di lavoro aggiunti dall’economia statunitense nel corso del mese, alimentando ulteriormente le preoccupazioni.
Le cifre relative all’indice dei prezzi al consumo per il mese di settembre sono previste per la fine di questa settimana, e queste statistiche potrebbero confermare il messaggio emanato dalla Federal Reserve, che ritiene necessario mantenere tassi di interesse più elevati per un periodo prolungato.
Il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di agosto ha evidenziato il tasso di inflazione più elevato degli ultimi 14 mesi, principalmente a causa dell’impennata dei prezzi del carburante. Tuttavia, è interessante notare che l’inflazione core, che esclude i costi relativi a cibo e carburante, è cresciuta al ritmo più lento degli ultimi due anni.