Piazza Affari chiude positiva (+1,2%) con le banche
Giornata col segno più per le borse europee, mentre Wall Street procede in lieve rialzo dopo un avvio appesantito dal job report di settembre. A Piazza Affari il Ftse Mib chiude con un guadagno dell’1,2% a 27.810 punti, trainato dai bancari Banco Bpm (+3,5%), Bper (+3%), Mps (+2,9%) e Unicredit (+2,9%).
In calo Tim (-5,9%) che paga l’incertezza sul futuro della rete, all’indomani del vertice tra governo e Vivendi da cui sono trapelate poche indicazioni. Sottotono anche Campari (-1,4%), realizzi su Prysmian (-1,2%) dopo il rialzo di ieri in scia ai nuovi target al 2027.
Focus di giornata sul rapporto americano sul mercato del lavoro, che ha evidenziato la creazione di 336 mila nuovi impieghi, più del doppio di quelli attesi, un tasso di disoccupazione stabile al 3,8% e una lieve moderazione della crescita annua dei salari medi orari (al 4,2%).
Dati complessivamente forti che aumentano le probabilità di un ulteriore rialzo dei tassi della Fed entro fine anno, anche se molto dipenderà dai numeri della prossima settimana relativi ai prezzi al consumo e alla produzione.
In Europa, Isabel Schnabel, falco della Bce, ha dichiarato che potrebbe esserci un’altra stretta sul costo del denaro per placare l’inflazione.
Il job report ha alimentato una nuova ondata di vendite sull’obbligazionario, spingendo momentaneamente il rendimento del Treasury decennale fino al 4,88%, per poi scendere al 4,76%. Lo spread Btp-Bund ha superato in giornata i 205 punti base, riducendosi successivamente a 203 bp, con il Btp decennale al 4,91%.
In giornata si è chiuso il collocamento del Btp Valore, la cui raccolta ha superato i 17 miliardi, con la conferma dei tassi cedolari al 4,1% per i primi tre anni e al 4,5% per gli ultimi due.
Tra le materie prime il petrolio Brent resta in area 84 dollari al barile, mentre sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,059 dopo un calo iniziale in scia ai dati americani.