Chiusura Borse oggi, 4 Ottobre 2023: Indici europei contrastanti. Il petrolio ritorna sotto i 90 dollari
Chiusura contrastante per le principali borse europee. La crescita dei rendimenti rallenta, ma il Bund tedesco raggiunge comunque il 3%, il livello più elevato dal 2011, mentre i preoccupanti timori riguardo all’ascesa dei tassi di interesse a lungo termine persistono.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 4 Ottobre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni a +0,11%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un calo dello 0,14%. Il DAX archivia una sessione in positivo (+0,09%), seguito dal Cac40 francese che resta sulla soglia di neutralità.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, si distinguono: Banca MPS (+4,64%), Campari (+2,82%) e Hera (+2,66%). I peggiori della sessione risultano: Inwit (-2,66%), Amplifon (-2,60%) e Tenaris (-2,23%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario, Treasury decennale in calo al 4,72%. Lo spread Btp-Bund resta stabile a quota 196 punti base, mentre cala leggermente il decennale italiano a 4,89%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, recupera terreno l’euro/dollaro ritornando sopra il livello chiave a 1,050. Mentre il petrolio Brent crolla del 4% toccando quota 87,20 dollari al barile.
Eventi macro delle giornata
Per quanto concerne i dati, va notata anche la revisione al rialzo degli indici PMI per le nazioni principali dell’area euro. Guardando alla segmentazione settoriale, si osserva un aumento nei titoli delle aziende di servizi pubblici e nel settore immobiliare, insieme a un aumento nei settori minerario, tecnologico e chimico. Tuttavia, si registra una direzione opposta per i titoli legati ai consumi.
Un dato degno di nota riguarda i prezzi alla produzione nell’Eurozona, che sono scesi dell’11,5% su base annua a agosto, segnando il calo più significativo di sempre. Nonostante questo, i principali mercati azionari europei faticano a riprendersi, mantenendosi in territorio misto poco al di sotto della parità, influenzati continuamente dalle preoccupazioni legate agli eventuali aumenti dei tassi d’interesse.