Chiusura Borse oggi, 26 settembre 2023: in Europa una pioggia di segni rossi
I principali indici azionari europei chiudono in netto calo la seconda seduta della settimana. In rosso anche Wall Street in un clima di avversione al rischio che frena gli acquisti sugli asset rischiosi. Pesano la prospettiva di tassi di interesse più elevati e più a lungo, come sottolineato dagli ultimi interventi dei banchieri centrali, oltre ai timori di shutdown negli Usa.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 26 settembre 2023
Indici Europa e Italia
Milano chiude in calo con il Ftse Mib che segna il 1% a 28.098,88 punti. L’indice di riferimento europeo, l’Euro Stoxx 50, termina le contrattazioni con un -0,9%. Il CAC 40 archivia la sessione con un calo dello 0,7% mentre il DAX perde l’1%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Perdite soprattutto per Bper (-4,5%), Mps (-4,3%) e Moncler (-3,5%), mentre terminano in controtendenza Mediobanca (+1%), Amplifon (+0,5%) e Banca Generali (+0,5%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund si amplia a 192 punti base, con il decennale italiano giunto ormai al 4,72%.
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Forex e Commodity
Tra le materie prime il petrolio (Brent) recupera terreno e si riporta sopra i 92 dollari al barile, mentre il gas naturale europeo perde il 4% a 40,6 €/Mwh dopo i recenti rialzi. Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,057 e il cambio tra biglietto verde e yen oscilla in area 149.
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I dati macro di oggi
A penalizzare il sentiment hanno contribuito i dati americani di oggi, che evidenziano una riduzione della fiducia dei consumatori, con il relativo indice in calo da 18,7 a 103 punti, e delle vendite di abitazioni, ai minimi da cinque mesi.
Gli appuntamenti della settimana
Questa settimana sono attesi diversi e importanti dati macroeconomici, a partire dal dato sull’inflazione dell’Eurozona, attesa in uscita per venerdì in deciso rallentamento sia nella componente principale (al 4,5% per il consenso degli economisti) che in quella base (al 4,8% dal 5,3%). In tal senso, ecco che a meno di vedere un dato sull’inflazione rialzo, il dato in calo potrebbe confermare la fine del ciclo di rialzi BCE.
Negli Stati Uniti, domani avremo la fiducia dei consumatori, mentre mercoledì ci saranno gli ordini di beni durevoli, e giovedì i dati sulle nuove richieste di sussidi. Venerdì sarà infine pubblicato il dato sul deflatore PCE, ovvero la misura d’inflazione maggiormente monitorata dalla Fed.
Sul fronte Banche Centrali non mancheranno discorsi di vari banchieri, in particolare Fed, tra cui il Governatore Powell (giovedì).