Tim, collocato bond da 750 mln. Le ultime voci sul dossier Rete
Giornata all’insegna della debolezza a Piazza Affari per Tim. Il titolo del gruppo guidato da Pietro Labriola cede circa lo 0,75% a 0,317 euro. Nell’ultimo periodo l’azione dell’ex monopolista ha performato bene, con la performance a un mese che segnala una crescita a doppia cifra pari a circa il 14%. Il dossier Rete e i suoi sviluppi restano sempre il tema in primo piano per Tim, con i rumors che dominano in attesa delle ‘indicazioni ufficiali della società sul futuro di NetCo. Sotto la lente anche il collocamento di un bond da 750 milioni di euro.
Dossier Rete, le ultime voci su una possibile assemblea
La questione Rete resta nel radar del mercato. Le ultime novità o, meglio, indiscrezioni, in questa direzione riguardano la possibilità che la cessione dela Rete possa avvenire senza un passaggio in assemblea. Ipotesi anticipata dall’agenzia AdnKronos, secondo la quale il consiglio di amministrazione di Tim avrebbe ricevuto il parere legale in base al quale la cessione della rete non necessiterebbe dell’approvazione dell’assemblea.
“Se la cessione di NetCo debba essere approvata dall’assemblea degli azionisti, nel corso dell’evento ‘Infrastructure Day Tim’ hanno ribadito le precisazioni secondo cui la decisione finale sarà presa dal board dopo il presentazione di un’offerta vincolante”, ricordano gli esperti di Intesa Sanpaolo soffermandosi sul tema assemblea.
Un’indiscrezione che gli analisti di Equita giudicano “credibile, visto che si tratta di operazione di cessione di asset che, per quanto rilevanti, non necessitano formalmente di un passaggio assembleare“. La questione però sarà un’altra. Bisognerà verificare, spiegano ancora gli esperti della sim milanese, come il board intenderà procedere e quale sarà la posizione di Vivendi sull’operazione. Una assemblea spesso invocata dai transalpini di Vivendi per mettere, nero su bianco, le loro ragioni nella partita per la vendita della Rete.
Su questo secondo punto qualche delucidazione potrebbe arrivare nel corso dell’incontro tra Vivendi (soci di maggioranza di Tim, con una quota di quasi il 24%) e il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Un incontro anticipato dalla stampa di cui al momento non si conoscono i dettagli e che in ogni caso dovrebbe avvenire prima della presentazione dell’offerta vincolante da parte del fondo Usa KKR.
Lo scenario che si prospetta è che il termine dell’offerta del 30 settembre, subisca un piccolo slittamento di due settimane. Intanto la settimana prossima, mercoledì 27 settembre, dovrebbe riunirsi il consiglio di amministrazione di Tim che potrebbe pronunciarsi sulla deadline.
Tim riapre il bond di luglio da 750 mln, ecco i dettagli
Tim continua a consolidare la sua presenza sul mercato dei capitali. Lo scrive il gruppo annunciando ieri al mercato di avere concluso la riapertura del bond emesso a luglio per 750 milioni di euro.
Nel dettaglio, il prezzo di emissione della Nuova Tranche è 102%, che implica un rendimento pari al 7,37%, “con un conseguente costo di finanziamento per Tim inferiore rispetto all’emissione originaria”, spiega una nota aggiungendo che “i proventi della Nuova Tranche saranno utilizzati per rimborsare le scadenze a breve termine, per scopi societari di carattere generico, e/o per pagare costi e spese relative all’emissione”.
La data di regolamento è stata fissata per il giorno 28 settembre 2023. Da tale data, i titoli della Nuova Tranche saranno quotati presso il mercato Euro MTF della Borsa di Lussemburgo. È previsto che le agenzie di rating Moody’s, S&P e Fitch confermino il rating assegnato ai Titoli, rispettivamente pari a B1, B+ e BB-.
“L’emissione conferma la capacità di rifinanziamento di Tim, già vista con le passate emissioni che sono state completate con successo dall’inizio dell’anno, anche se a livelli più alti tassi rispetto al suo costo medio del debito, a causa del contesto di tassi di interesse più elevati”, commentano gli analisti di Intesa Sanpaolo.