Russia vieta temporaneamente export diesel
Nel tentativo di stabilizzare le forniture interne, la Russia ha messo un freno temporaneo alle esportazioni di diesel, alimentando l’incremento dei prezzi in un mercato globale del carburante già teso.
Secondo i dati di Vortexa raccolti da Bloomberg, la Russia è stata il più grande esportatore marittimo di diesel quest’anno, superando di poco gli Stati Uniti. Ha esportato oltre 1 milione di barili al giorno da gennaio a metà settembre, con la Turchia, il Brasile e l’Arabia Saudita tra le principali destinazioni.
Nonostante si tratti solo di un divieto temporaneo, l’impatto è significativo, poiché la Russia rimane un importante esportatore di diesel nei mercati globali. La misura ha suscitato preoccupazioni per l’aggravarsi delle carenze globali, con i raffinatori di petrolio che fanno fatica a produrre abbastanza carburante a causa delle ridotte forniture di greggio da Russia e Arabia Saudita.
Le restrizioni temporanee aiuteranno a saturare il mercato del carburante, riducendo i prezzi per i consumatori russi, come dichiarato dall’ufficio stampa del governo sul suo sito web. Le esenzioni riguardano piccole forniture, comprese le consegne agli alleati commerciali di alcune ex repubbliche sovietiche, oltre ad accordi intergovernativi, aiuti umanitari e transiti. L’anno scorso, le esportazioni marittime russe di carburante tipo diesel erano di circa 0,95 milioni di barili al giorno, pari al 3,4% della domanda globale totale, secondo i dati di Vortexa.