Tassi BoE in pausa dopo inflazione: ciclo rialzi al capolinea?
La Bank of England (BoE) non tocca i tassi e c’è chi parla della fine del ciclo restrittivo. Al termine della riunione, i tassi sono rimasti invariati al 5,25%, interrompendo così la striscia di 14 strette consecutive. Una decisione che arriva all’indomani del dato sull’inflazione di agosto che è stato inferiore alle attese.
Anche la BoE si prende una pausa
Il Comitato di politica monetaria ha votato oggi, con una maggioranza di 5 a 4, a favore del mantenimento dei tassi al 5,25%. Quattro membri avrebbero, invece, preferito un nuovo aumento di 25 punti base con i tassi al 5,5%.
Bisogna ricordare che il ciclo di rialzi è stato intrapreso dall’istituto centrale britannico nel dicembre 2021 nel tentativo di frenare l’inflazione, portando il suo tasso di riferimento principale dallo 0,1% al massimo degli ultimi 15 anni pari al 5,25% del mese di agosto.
“Ci sono segnali crescenti dell’impatto di una politica monetaria più restrittiva sul mercato del lavoro e più in generale lo slancio sull’economia reale”, ha affermato la BoE nel comunicato stampa ufficiale nel quale si precisa che “il Monetary Policy Committee (MPC) continuerà a monitorare da vicino le indicazioni sulle pressioni inflazionistiche e resilienza dell’economia”. Con una precisazione però: la Bank of England manterrà “i tassi alti per un periodo sufficientemente lungo“, per riportare l’inflazione al target del 2% in linea con il mandato del Comitato.
Inflazione UK, ecco i numeri di ieri
Alla vigilia della riunione BoE sono arrivati i dati relativi all’inflazione di agosto. Nel dettaglio, l’indice dei prezzi al consumo ha mostrato una crescita mensile dello 0,3%, rispetto al +0,7% previsto dagli analisti e al -0,4% di luglio. Su base annua, la crescita dei prezzi è pari al 6,7%, a fronte del 6,8% del mese precedente, nonostante gli analisti si attendessero un’accelerazione al 7%. Si tratta del valore minimo da 18 mesi. Il Cpi core, al netto delle componenti più volatili, ha evidenziato una crescita tendenziale del 6,2%, contro il 6,9% di luglio e il 6,8% del consensus. L’inflazione dei servizi – uno dei parametri seguiti da vicino dalla BoE – è scesa dal 7,4% al 6,8%, mantenendosi al di sotto della recente stima della banca pari al 7,2%.
Il ciclo dei rialzi è terminato?
“La decisione odierna del Comitato di politica monetaria (MPC) è stata molto combattuta, non solo per i partecipanti al mercato, ma anche per gli stessi membri del MPC: con un risultato di 5 a 4 si è deciso per il mantenimento dei tassi al 5,25%. Il calo dell’inflazione di questa settimana, soprattutto nel settore dei servizi, ha convinto la maggioranza dell’opportunità di mantenere i tassi invariati“, ricorda Jamie Niven, Senior Fund Manager Fixed Income di Candriam.
“La Banca d’Inghilterra mantiene i tassi invariati e, salvo eventuali sorprese nella prossima serie di dati su salari e inflazione, sospettiamo che il ciclo di inasprimento sia terminato“, sottolineano, invece, gli economisti di ING, rimarcando che proprio della spaccatura emersa oggi all’interno del comitato tutte le opzioni restano sul tavolo per il mese di novembre (il meeting si terrà giovedì 2 novembre). Ma quanto è probabile un rialzo dei tassi a novembre? “Vale la pena ricordare che verrà diffusa solo una serie di dati sull’inflazione e sui salari prima della riunione di novembre – spiegano ancora da ING -. Di conseguenza, se i dati recenti sono stati sufficienti a convincere oggi la BoE s prendersi una pausa dal ciclo di rialzi dei tassi, potrebbe accadere lo stesso a novembre”.
Perchè la sospensione dei rialzi potrebbe rivelarsi un errore, la view di Janus Henderson
“La decisione di fare una pausa sui rialzi con l’inflazione ancora a livelli elevati susciterà preoccupazione in alcuni ambienti“. È quanto sostiene Oliver Blackbourn, Multi-Asset Portfolio Manager di Janus Henderson, ricordando che la Federal Reserve ha interrotto per la prima volta con un’inflazione vicina al 4%, mentre la Bank of England ha scelto di fermarsi con un’inflazione ancora superiore al 6%.
“Il mandato del governatore Bailey è stato caratterizzato da diversi errori di comunicazione e questa pausa potrebbe essere vista come un ulteriore errore nel caso in cui l’inflazione si rivelasse più tenace del previsto – aggiunge -. Detto questo, la stretta divisione del MPC e l’accelerazione del deflusso del quantitative easing dovrebbero contribuire a mitigare la percezione di questa decisione come eccessivamente dovish. Una BoE meno “falco” rischia di accelerare il deprezzamento della sterlina, un fattore che potrebbe portare a pressioni al rialzo sui prezzi in un momento in cui i prezzi del petrolio sono aumentati e gli aumenti salariali sono ancora molto forti”.