Rete Tim: prove d’intesa tra Governo e Vivendi. Analisti, posizione francesi resta punto d’incertezza
Si avvicina un periodo intenso per il dossier Rete in casa Telecom Italia. Il 30 settembre è la data ufficiale entro la quale il fondo Usa KKR è chiamato a presentare l’offerta vincolante per rilevare NetCo, la società che controlla la rete e di Sparkle. Ma quella data potrebbe slittare di due settimane, con la presentazione della cosiddetta binding offer che, come anticipato dalla stampa nei giorni scorsi, potrebbe avvenire entro metà ottobre.
Ma in attesa dell’offerta, che segnerà la seconda fase per il futuro della Rete, tutti gli occhi sono puntati oggi sul fronte Vivendi, azionista di maggioranza della tlc italiana con una quota di quasi il 24%. I francesi avrebbero inviato una lettera al Governo Meloni per aprire un dialogo, concentrandosi sull’offerta del fondo americano e i passi del ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) dopo l’ingresso ufficiale in campo dell’esecutivo nella partita per la Rete.
Vivendi e l’incontro con il Governo
Prove di dialogo in vista tra Governo Meloni e Vivendi che potrebbero presto incontrarsi per discutere dell’affaire Tim. Secondo alcune anticipazioni stampa di oggi, l’amministratore delegato di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, avrebbe inviato una lettera all’indirizzo del Mef per chiedere formalmente un incontro dell’esecutivo italiano, proprio alla luce della presentazione dell`offerta vincolante sulla rete che dovrebbe ora arrivare per metà ottobre. Secondo quanto si legge su “La Repubblica“, l’incontro potrebbe avvenire nei prossimi giorni “verosimilmente prima del 27, quando Tim ha all’ordine del giorno il cda”.
“La posizione di Vivendi al momento rappresenta a nostro avviso uno dei punti di incertezza dell`operazione, per cui eventuali segnali di supporto da parte di Vivendi (a fronte di garanzie sulla sostenibilità finanziaria e industriale di ServCo) aumenterebbero le chance di completamento del deal e contribuirebbero a chiudere il gap rispetto alla nostra valutazione”, commentano gli analisti di Equita che mantengono una raccomandazione d’acquisto (rating “Buy”), fissando un prezzo obiettivo a 0,4 euro.
“Se venisse confermato, l’avvio di colloqui ufficiali tra KKR/Mef e Vivendi costituirebbe un passo positivo nel percorso in atto, visto che Vivendi è il primo azionista di Tim con il quasi il 24% delle azioni ordinarie – commentano da Intesa Sanpaolo -. A nostro avviso, si tratta di un approccio più soft da parte di Vivendi, fondamentale per evitare uno scontro nell’assemblea che potrebbe essere convocata sul deal, nonché una potenziale controversia legale in seguito”.
A fine luglio, Arnaud De Puyfontaine, Ceo del gruppo francese Vivendi, aveva detto la sua, in maniera diretta, sulla questione della Rete. “La rete è il gioiello di Telecom Italia e quindi chiunque volesse separare la rete dal resto del gruppo dovrebbe rispondere ad alcune domande essenziali, come cosa sarà Tim senza la rete, quale sarà la relazione della nuova società con la rete, quale sarà la quota del debito e dei dipendenti a rimanere nella società”, ha dichiarato il numero uno del gruppo francese, primo azionista di Tim con il 23,75% del capitale sociale.
Cosa dice il consensus
Guardando al consensus su Bloomberg vediamo come la maggioranza (12) degli analisti che seguono il titolo danno indicazione di mantenere il titolo in portafoglio (“Hold”), in 8 dicono “Buy”, mentre solo uno ha una visione “Short” sul titolo. Il prezzo obiettivo medio a 12 mesi è a 0,32 euro, in linea con i prezzi attuali a Piazza Affari.
Tim a Piazza Affari: tra analisi tecnica e algoritmica
(A cura di Giulio Visigalli)
A Piazza Affari continua la fase di positività per il titolo Tim, che grazie agli acquisti delle ultime sedute si è riavvicinato ai massimi da marzo di quest’anno. In particolare, il titolo ha beneficiato delle ultime notizie sulla società, con il principale azionista Vivendi che sembrerebbe pronto a sbloccare la situazione di stallo sul dossier rete fissa. Stamattina, il titolo Telecom Italia si muove in rialzo e resta vicino ai massimi di giornata e dopo le 11:30 guadagna circa l’1,5% a quota 0,3248 euro.
Dal punto di vista tecnico, il titolo con gli acquisti di ieri (+3,2%) ha superato al rialzo l’area di resistenza a quota psicologica a 0,3 euro ad azione e sembrerebbe ora pronto per attaccare la successiva resistenza a 0,328 euro, livelli massimi da marzo di quest’anno. Al rialzo, il breakout proprio di quest’area di resistenza potrebbe condurre i prezzi verso 0,35 euro, livelli di marzo 2022. Al contrario, le area supportive di breve più importanti per il titolo si trovano prima a quota 0,31 euro e poi verso la quota psicologica di 0,3 euro. Da questo punto di vista potrebbe essere pericoloso un ritorno dei prezzi sotto la quota supportiva di 0,28 euro, livello da cui transitano le principali medie mobili. In ogni caso, fin tanto che i prezzi rimarranno al di sopra della trendline rialzista costruita dai minimi di settembre 2022, il trend di Tim rimane costruttivo con il titolo che da inizio anno mostra un progresso del +48% (+96% dai minimi di settembre 2022).
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica si segnala la posizione dei prezzi al di sopra delle principali medie mobili a 50 e 200 periodi (linea gialla); con l’indicatore di direzione Parabolic Sar in posizione long. Buon andamento anche per il più reattivo oscillatore di momentum Rsi (14 periodi) che si trova in ipercomprato, motivo per cui è possibile una pausa nella corsa dei prezzi nelle prossime sedute.