Notizie Dati Macroeconomici Mercati, dietro angolo settimana clou: tra incertezza Bce e inflazione Usa

Mercati, dietro angolo settimana clou: tra incertezza Bce e inflazione Usa

Pubblicato 9 Settembre 2023 Aggiornato 9 Settembre 2023 20:15

Per i mercati finanziari, la prossima settimana si prospetta di fuoco. Due gli appuntamenti più attesi, da una parte all’altra dell’Atlantico: il primo è la pubblicazione dell’inflazione statunitense per il mese di agosto (in agenda mercoledì 13 settembre) e il secondo è la riunione della Banca centrale europea (giovedì 14 settembre).

Inflazione Usa, ultimo dato utile per Powell&CO

L’inflazione americana, in uscita mercoledì prossimo, è un dato molto atteso perchè rappresenta l’ultima indicazione macroeconomica di rilievo prima della riunione Federal Reserve (Fed) in programma per il 20 settembre. “Le attese sono per un’accelerazione del dato generale, in scia all’aumento dei prezzi della benzina, mentre la componente “base” è attesa proseguire nella fase di rallentamento“, sottolineano gli strategist di Mps Capital Services. Dal simposio di Jackson Hole di fine agosto, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito l’approccio data dependent. “Ai prossimi meeting guarderemo alla totalità dei dati e all’evoluzione dei rischi” e “su questa base decideremo con cautela”.

Intanto sono arrivati ieri alcuni spunti dal Beige Book, il rapporto sulle condizioni economiche degli Stati Uniti, che la Federal Reserve pubblica otto volte l’anno, che ha evidenziato come nelle ultime settimane l’attività economica degli Stati Uniti sia rimasta pressocché invariata.  In particolare, è emerso che “le spese per consumi si sono confermate per lo più piatte, mentre il settore viaggi e turismo ha assistito a un qualche miglioramento”.

In attesa del meeting Fed, c’è ancora molta incertezza sulla direzione che verrà presa ed emerge anche da alcuni commenti. John Williams, presidente della Fed di New York, ha condiviso la sua visione sull’attuale stato dell’inflazione. “L’inflazione sta progredendo nella direzione giusta e ritengo che i tassi di interesse siano attualmente adeguati”, ha affermato Williams in un’intervista a Bloomberg, ribadendo il mantra che la Banca centrale continuerà a monitorare attentamente i nuovi dati economici in vista della riunione del Fomc. Lorie Logan, la presidente della Fed di Dallas, ha aggiunto che “potrebbe essere appropriato un ulteriore intervallo nel rialzo dei tassi. Tuttavia, una pausa non significa necessariamente che ci saranno arresti nei futuri aumenti dei tassi”.

Osservando il trend del FedWatch stilato dal CME Group, a settembre i tassi dovrebbero restare fermi nel range 5,25%-5,5% con una probabilità pari al 93%, mentre la probabilità che la Fed aumenti il costo del denaro di 25 punti base a novembre è del 37,2%, in aumento di quasi 4 punti percentuali rispetto alla settimana precedente.

Test Bce, esito riunione più che mai incerto

Prima dell’appuntamento con la riunione Fed, c’è quello con la Bce di Lagarde. Una riunione che arriva dopo una serie di dati deboli: quelli pubblicati a partire dalla riunione di luglio hanno evidenziato una sorta di scenario di stagflazione nell’eurozona, con gli indicatori di fiducia in calo e l’inflazione che rimane elevata. Un mix complicato, che renderà la decisione della Bce della prossima settimana tutt’altro che facile. A luglio, la stessa presidente Christine Lagarde aveva lasciata la porta aperta per il meeting di settembre, con la possibilità sia di un altro sia di una pausa.

L’esito della riunione è più che mai incerto e lo si vede anche dal consensus Bloomberg che vedi gli economisti divisi a metà tra chi si attende tassi fermi e chi invece stima un rialzo dei tassi di 25 punti (quest’ultima mossa è prezzata con una probabilità del 38% dal mercato degli swap)”, affermano sempre da Mps Capital Services, secondo cui il mercato starebbe sottostimando lo scenario di un ultimo rialzo considerato che l’inflazione (soprattutto quella base) rimane su livelli elevati e questo si dovrebbe in parte riflettere anche nelle nuove stime economiche che verranno rese note nella riunione.

Chi si attende una nuova stretta nel meeting della prossima settimana è Carsten Brzeski, global head of macro di ING. “Continuiamo ad aspettarci un ultimo rialzo dei tassi nella riunione della Bce della prossima settimana“, spiega l’esperto ammettendo che la discussione sarà accesa e complicata tra i membri (del consiglio direttivo). “In ogni caso, non ci aspettiamo che la Bce annunci la fine del ciclo di rialzi prima della fine dell’anno”, aggiunge.