Chiusura Borse, oggi 11 Agosto 2023: Borse europee in profondo rosso
Seduta contrastante a Wall Street dopo i dati contrastanti sui prezzi di produzione USA. Mercato europeo, invece, in forte ribasso.
Panoramica sulla chiusura delle Borse dell’11 Agosto 2023
Indici Europa e Italia
La sessione di negoziazione si chiude con un ribasso per Piazza Affari. Il Ftse Mib completa la settimana registrando un calo dell’1,06%.
Anche gli altri listini europei hanno seguito l’indice italiano, con l’indice Euro Stoxx 50 che termina le contrattazioni a -1,45%. Positive anche le altre principali piazze finanziarie europee: il Ftse 100 segna un rialzo dell0 0,45%, mentre il CAC 40 e il DAX chiudono rispettivamente a -1,05% e -1,26%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Saipem si conferma la migliore della sessione, segnando un rialzo del 6,57%. Molto bene anche Banca MPS (+3,14%). Chiude la lista delle migliori performance della giornata, Bper Banca, con un +2,17%.
Al contrario, chiusura negativa per Diasorin (-3,56%), Stellantis (-3,44%) e Stmicroelectronics (-3,05%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Lo spread Btp-Bund in rialzo, dopo due giorni di calo, a 166 bp con il decennale italiano che ritorna a 4,25%. In forte rialzo anche i rendimenti del Treasury decennale a 4,164% e i rendimenti del biennale a 4,873%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro continua stagnare intorno al livello a 1,10, senza prendere una chiara direzionalità, ritornando a 1,095. Tra le materie prime il petrolio (Brent) in leggero calo a 86,86 dollari al barile.
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Paura per un ulteriore aumento dei tassi
L’incremento dell’inflazione, superiore alle previsioni, che si è manifestato il 10 agosto, è prontamente cancellato dai dati relativi all’aumento dei prezzi alla produzione, i quali hanno sorpassato le aspettative. Nel mese di luglio, l’indicatore è salito dell’0,3% su base mensile, mostrando un’accelerazione rispetto all’0,1% di giugno e superando il previsto 0,2%. Riguardo alla prospettiva annuale, si è registrato un aumento dell’0,8% dei prezzi alla produzione, contro l’0,2% di giugno e il 0,7% previsto dal mercato.
Il rialzo dei costi di produzione getta incertezze sulla possibilità che la Fed possa implementare una pausa a settembre, potrebbe infatti decidere di aumentare i tassi al fine di ridurre la pressione sui prezzi.