Chiusura Borse oggi, 17 luglio 2023: in Europa prevalgono i segni meno. Focus su trimestrali Usa
Prevalgono i segni meni al termine della seduta odierna tra le principali borse europee nonostante un parziale recupero dai minimi di giornata grazie anche all’andamento lievemente positivo di Wall Street. L’attenzione degli operatori è rivolta soprattutto sulla stagione di trimestrali societarie, aperta venerdì dai conti delle grandi banche a stelle e strisce. Sullo sfondo resta comunque vivo il dibattito relativo alle prossime mosse di Fed e Bce agli impatti dell’inasprimento monetario sull’economia.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 17 luglio 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dello 0,19% a 28.608,54 punti.
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in calo dello 0,9%. Negativo il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 francese (-1,1%), mentre rimane piatto l’Ibex 35 spagnolo.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Tra le società a maggiore capitalizzazione, acquisti in particolare su Cnh Industrial (+2,5%), Leonardo (+2,5%) e Banco Bpm (+2%).
Al contrario, arretrano soprattutto Moncler (-2,9%), Nexi (-2,9%) e Interpump (-2,2%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 167 punti, con il decennale italiano al 4,16%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si conferma sopra quota 1,12 e il dollaro/yen risale a 139. Tra le materie prime il petrolio (Brent) arretra in area 79 dollari al barile.
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In arrivo i conti di Tesla, Ibm e Netflix
In una settimana povera di eventi, l’attenzione è prevalentemente focalizzata sulle trimestrali delle società americane, che questa settimana comprendono colossi come Tesla, Ibm, Netflix e Johnson & Johnson.
In mattinata è intervenuta la presidente della Bce, Christine Lagarde, affermando che la guerra rischia di pesare sul commercio globale dopo aver influenzato il rialzo dei prezzi.
Sempre stamattina sono stati comunicati i dati sotto le attese sul Pil cinese, in crescita del 6,3% nel secondo trimestre contro il 7,1% previsto dagli analisti. Numeri che si sommano a quelli deludenti dell’ultimo periodo, alimentando il dibattito sulla necessità di nuovi stimoli per rilanciare l’economia cinese, che ha un forte impatto su molti Paesi europei.