Tim e i dossier aperti: le ultime tra bond e rumors Rete
Resta un’estate sotto i riflettori per Tim fuori e dentro Piazza Affari. Mentre il gruppo di telecomunicazioni incassa la multa dell’Antitrust inflitta anche Dazn per l’intesa sui diritti tv del campionato di Serie A, lato operativo e finanziario si guarda all’emissione di un nuovo bond e ai nuovi rumors sulla Rete.
Il bond
Ieri il gruppo guidato da Labriola ha comunicato di avere collocato con successo un bond senior unsecured da 750 milioni di euro, a tasso fisso, offerto agli investitori istituzionali. “I proventi dei Titoli saranno utilizzati per rimborsare le scadenze a breve termine, anche tramite offerte di riacquisto su prestiti obbligazionari esistenti, per scopi societari di carattere generico, e/o per pagare costi e spese relative all’emissione dei Titoli”, spiega la società in una nota indicando che “ulteriori informazioni sui risultati delle offerte di riacquisto sui prestiti in euro con scadenza 2024 annunciate ieri saranno fornite al termine del relativo periodo di adesione”.
È previsto che le agenzie Moody’s, S&P e Fitch attribuiscano ai Titoli un rating rispettivamente pari a B1, B+ e BB-.
I dettagli del collocamento, in breve
Emittente: TIM S.p.A.
Importo: 750 milioni di euro
Data di regolamento: 20 luglio 2023
Scadenza: 31 luglio 2028
Cedola: 7,875% per anno
Prezzo di emissione: 99,996%
Il parere di Equita
“L’obbligazione è finalizzata a rimborsare anticipatamente parte delle scadenze 2024 e comporta un aggravio sul P&L di Tim per il 2024 (a regime) intorno ai 30 milioni di oneri finanziari, un impatto che rende troppo ottimistiche le nostre stime di 60 milioni di costi aggiuntivi per il 2024, visto che andranno in scadenza 2,2 miliardi di finanziamenti (ex-leases) nel 2023 e 4,1 miliardi nel 2024”, ribadiscono gli analisti di Equita che confermano oggi la raccomandazione di acquisto (rating buy) su Tim. In questo scenario, sottolineano ancora gli esperti della sim, diventa fondamentale procedere con l’esecuzione del piano di delayering per rendere sostenibile il debito del gruppo.
Si affollano ancora nuovi rumors sulla Rete
A distanza di quasi un mese dalla conclusione dell’esame delle offerte finali non vincolanti per NetCo, con il periodo di esclusiva al fondo Usa KKR, tornano a rincorrersi nuovi rumors sulla Rete. In particolare, secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, il fondo Usa sarebbe in contatto con alcuni grandi fondi, come Abu Dhabi Investment Authority e l’americano Gip, per sondare l’interesse a diventare investitori nell’operazione. Per Equita, se l’indiscrezione fosse confermata, confermerebbe la finanziabilità dell’operazione anche nell’attuale scenario di tassi di interesse.
Ma le indiscrezioni che circolano sono più fronti. Stando a quanto riporta “La Stampa“, starebbero andando avanti anche le trattative tra F2i e Kkr per fare entrare il fondo italiano nell’operazione con una quota pari al 10-15% in NetCo. Una potenziale partecipazione, quella di F2i, anticipata qualche tempo fa. Ricordiamo che circa le tempistiche dettate da Tim, messe nero su bianco a fine giugno, l’offerta vincolante sarà da presentare “nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 30 settembre”.
Il punto tecnico su Tim
(a cura dell’analista Giulio Visigalli)
A Piazza Affari continua la fase di lateralità per Tim che da fine aprile si è incanalata in un trading range compreso tra il livello di supporto a quota 0,244 euro e l’area di resistenza a 0,27 euro ad azione. La fase di consolidamento e di indecisione è evidenziata anche dalle candele, che a livello daily, mostrano poca escursione e quindi poca volatilità, con i prezzi che non hanno ancora preso una direzione chiara.
In ogni caso la situazione grafica di Tim è migliorata dopo aver testato lo scorso ottobre nuovi minimi storici a quota 0,1627 euro, infatti, da tale minimo il titolo ha già guadagnato oltre il 60% (+20% da inizio anno).
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica i prezzi si trovano poco sopra la media mobile a 200 periodi e in prossimità della media mobile a 50 periodi. Ecco che proprio questi due livelli di supporto e resistenza dinamici potrebbero sorreggere o respingere le quotazioni.
L’indicatore di direzione Parabolic Sar si trova ancora in posizione short, mentre il più reattivo oscillatore di momentum Rsi a 5 periodi si trova vicino all’area di ipercomprato.
Per quanto riguarda i livelli da monitorare sul titolo, in caso di acquisti i livelli di resistenza più importanti si trovano prima a quota 0,27 euro, il cui breakout con volumi in aumento potrebbe condurre i corsi verso la successiva resistenza statica a quota 0,3 euro. Al contrario, al ribasso sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva a 0,246 euro, il cui cedimento potrebbe innescare alcune vendite, facendo sprofondare i prezzi verso il successivo supporto a 0,2034 euro ad azione.