Apertura Borse oggi, 13 luglio 2023: Europa sopra la parità dopo il calo dell’inflazione Usa. Ora occhi puntati sui conti trimestrali
Avvio in sostanziale rialzo per i listini europei che avviano le contrattazioni per lo più sopra il livello di parità, con il focus degli operatori che rimane focalizzato principalmente sull’agenda macroeconomica e in attesa dei conti dei big bancari statunitensi di domani.
Intanto, ieri chiusura positiva a Wall Street con il Nasdaq che ha guadagnato l’1,2%, lo S&P500 lo 0,7% e il Nasdaq lo 0,3%.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 13 luglio 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 avvia le contrattazioni poco sopra il livello di parità, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si trova in rialzo dello 0,16% tornando così sopra quota 28.590 punti.
Vicino alla parità il Dax tedesco (-0,04%), ma anche il Cac40 francese (+0,2%) e sull’Ibex35 spagnolo (+0,01%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Moncler (+1,1%), Recordati (+0,7%) e Azimut (+0,65%).
Tra i peggiori, invece, troviamo Cnh Industrial (-1,1%), A2A (-0,32%) e Leonardo (-0,15%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, rendimenti in calo in Europa, lo spread Btp-Bund oscilla in area 168 punti base, con il decennale italiano in ascesa al 4,22%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro supera quota 1,11, mentre tra le materie prime il petrolio (Brent) raggiunge i 77 dollari al barile.
Scende più del previsto l’inflazione Usa
La positività di ieri e di oggi è spinta dal dato sull’inflazione riferita al mese di giungo negli Stati Uniti, in netto calo ed oltre le attese.
Il CPI ha evidenziato un incremento dei prezzi al consumo del 3,0% su base annua, in seguito al +4,0% di maggio e a fronte del +3,1% atteso. Su base mensile, il dato ha registrato un aumento dello 0,2%, anch’esso al di sotto delle previsioni (+0,3%).
In calo anche l’indice core, la misura che prescinde da variabili volatili quali cibo ed energia, sceso oltre le attese (+5,0%) al 4,8% su base annua dal 5,3% del mese scorso. Dato ormai per scontato un nuovo incremento al prossimo meeting FOMC, i dati emersi ieri sull’inflazione alimentano l’ottimismo che tale stretta possa essere l’ultima di quest’anno.