Chiusura Borse oggi, 12 luglio 2023: Europa euforica con l’inflazione Usa che arretra oltre le attese
I principali listini europei chiudono la seduta odierna con rialzi che superano il punto percentuale. Oltreoceano, l’S&P 500 e il Nasdaq guadagnano oltre l’1%, dopo che i prezzi al consumo hanno rallentato la crescita su base annua al 3,0%, con un dato core al 4,8%. I numeri, migliori delle stime degli analisti, non dovrebbero spostare le previsioni su un rialzo dei tassi di 25 punti base a luglio, ma alimentano le speranze di una prossima conclusione del ciclo restrittivo della Fed.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 12 luglio 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,75% a 28.552,18 punti e sfiorando in intraday i 28.600 punti, nuovo massimo dell’anno.
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in progresso dell’1,7%. Positivo anche il Dax di Francoforte (+1,5%) e il Cac 40 francese (+1,6%), mentre l’Ibex 35 spagnolo chiude la seduta con un progresso dell’1,3%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Tra le società a maggiore capitalizzazione, acquisti in particolare su STM (+4,8%), Prysmian (+3,3%) e Interpump (+2,9%).
Al contrario, arretrano Saipem (-1,1%) e Ferrari (-0,2%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, rendimenti in forte ribasso con il Treasury biennale al 4,72% (-14 bp) e il decennale al 3,86% (-11 bp). Spread Btp-Bund in contrazione di 14 bp a 168 punti base, con il decennale italiano al 4,27%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro supera quota 1,11 e il dollaro/yen continua la propria discesa a 138,4, con il biglietto verde in calo dopo il report sull’inflazione. Tra le materie prime il petrolio (Brent) supera gli 80 dollari al barile per la prima volta da oltre due mesi.
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Nuovi indicazioni dal Beige Book di stasera
Focus sul Beige Book in uscita stasera e sugli interventi di alcuni esponenti dell’istituto di Washington. Intanto la banca centrale canadese ha alzato il costo del denaro di 25 bp al 5,0%, rivedendo le proiezioni sull’inflazione e posticipando il ritorno verso il 2% a metà 2025.