Tassi Canada: inflazione e sfera macro dettano le mosse. Le attese
Dopo la sorpresa Canada sui tassi arrivata a inizio giugno, il mercato è alla finestra. Attende, infatti, la nuova riunione della Bank of Canada (BoC), prevista per domani, con le nuove indicazioni di politica monetaria. Secondo gli analisti, l’istituto canadese potrebbe annunciare un altro rialzo (consenso 25 punti base).
Bank of Canada pronta ad agire ancora contro l’inflazione
Anche la Bank of Canada si prepara ad affilare nuovamente le armi contro l’inflazione. E lo potrebbe fare domani, con una nuova stretta. Il mix di inflazione persistente e una domanda resiliente aveva spinto a giugno la BoC a riprendere gli aumenti dei tassi, dopo ben cinque mesi di stop. Nell’ultimo meeting la Bank of Canada ha annunciato un aumento dei tassi di 25 punti base, portandoli al 4,75%.
Anche gli economisti di ING si attendono una nuova mossa da parte dell’istituto canadese. “Dopo aver alzato i tassi d’interesse al 4,5% a gennaio, la Bank of Canada ha deciso di inasprire ulteriormente la politica monetaria e alzare i tassi di 25 punti base all’inizio di giugno – sottolineano da ING -. I policymakers hanno sostenuto che la domanda era più resiliente del previsto e l’inflazione più persistente, e hanno lasciato la porta aperta a ulteriori azioni nelle prossime riunioni”.
Occhio ai dati macro
A giugno la BoC ha indicato che avrebbe continuato a monitorare i dati macro, valutando soprattutto l’inflazione, i salari e le dinamiche della domanda per determinare i prossimi passi. Da quell’incontro in poi, però, i dati sono stati misti. Un dato tra tutti, quello dell’inflazione ha mostrato un rallentamento (scendendo al 3,4% su base annua dal 4,4%, in linea con le aspettative). A sorprendere è stato soprattutto il dato ‘core’ che è stato inferiore, attestandosi al 3,9% rispetto al 4,3% precedente. Il Pil è rimasto invariato ad aprile, ma la stima flash per il mese di maggio è stata migliore del previsto (+0,4% su base mensile).
Osservando i dati sul mercato del lavoro, l’economia ha creato 60.000 nuovi posti di lavoro a giugno, ben oltre il consenso, ma la disoccupazione è salita al 5,4% dopo essere rimasta stabile al 5% nei primi quattro mesi dell’anno. Infine, la crescita dei salari ha rallentato il passo al 3,9% dal 5,1%.
“Alla luce di questo contesto, non sorprende vedere opinioni divergenti sul fatto che la BoC possa nuovamente alzare i tassi domani – suggeriscono da ING -. Otto banche su 21 interpellate da Bloomberg prevedono che i tassi di interesse rimangano al 4,75%, mentre 13 si attendono un aumento di 25 punti base al 5%. Imboccare nuovamente la strada dei rialzi, il mese scorso, dopo una pausa di cinque mesi, suggerisce che la BoC pensa di non avere fatto abbastanza per fare in modo che l’inflazione torni in modo sostenibile all’obiettivo del 2%”. Secondo l’analisi di ING, non ci sono motivi per cui la banca canadese debba attendere. “Tuttavia, l‘andamento incoraggiante dell’inflazione e dei salari mette in dubbio la necessità di ulteriori aggressivi aumenti“, aggiungono gli esperti.
Un quadro di dati più caldo del previsto ha portato la BoC a spiazzare le aspettative del mercato e del consenso, riprendendo il ciclo di rialzi a giugno. I dati successivi alla riunione di giugno sono tuttavia migliorati. Lo scrivono gli analisti di Goldman Sachs che si attendono un nuovo rialzo dei tassi domani. “Guardando oltre il meeting di luglio, prevediamo che la BoC seguirà un approccio riunione per riunione per le decisioni di politica“, sottolineano dalla banca Usa.
Cosa è successo nell’ultima riunione
Nell’ultima riunione la banca centrale canadese ha sparigliato le carte in tavola e a dispetto delle aspettative dei mercati ha alzato il costo del denaro, portandolo ai massimi dall’aprile del 2001. Tra le motivazioni principali che hanno spinto l’istituto ad agire nuovamente c’è l’inflazione sottostante che resta alta in modo ostinato. La BoC ritiene che l’inflazione rallenterà attorno al 3% durante l’estate, rimando dunque al di sopra del target del 2%.