Stellantis: rilancia produzione in Italia, analisti restano positivi
L’incontro di ieri fra l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sancito l’impegno comune a rafforzare la produzione di auto in Italia, con l’obiettivo di produrre fino a un milione di vetture, tra cui un quinto modello nello stabilimento di Melfi.
Per invertire il trend in calo degli ultimi anni servono azioni sia dal lato della domanda sia dell’offerta, in un momento in cui il colosso automobilistico è alle prese con un piano di riduzione dei costi e il governo cerca di tutelare la filiera domestica. Nel frattempo, gli analisti mantengono una view assolutamente positiva sul titolo, scommettendo su una graduale risoluzione dei problemi logistici nel corso dell’anno.
Stellantis e l’Italia
“Le parti hanno condiviso la necessità di invertire da subito il trend produttivo negativo degli ultimi venti anni, nella convinzione che l’Italia possa consolidare, nel nuovo contesto globale, la sua produzione industriale orgoglio del Made in Italy”. È quanto si legge nella nota diffusa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al termine del colloquio di ieri fra il titolare del dicastero e l’Ad di Stellantis.
Un dialogo “cordiale e costruttivo colloquio”, durato un’ora e mezza, in cui il ministro Urso “ha illustrato il documento di politica industriale sull’automotive elaborato sulla base anche del confronto con le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis, nel quale si indicano obiettivi e modalità per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e della intera filiera del settore.”
Le parti hanno dunque condiviso gli obiettivi del documento e costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese ad un “accordo di transizione” nel quadro di una rinnovata politica industriale europea che dovrà tutelare la produzione e l’occupazione interna.
Un obiettivo di produzione sfidante
“Sono fiducioso che, insieme ad Adolfo Urso, creeremo le condizioni per invertire innanzitutto la tendenza al calo dei volumi di produzione nei due anni a venire e poi costruire insieme la roadmap per produrre un milione di veicoli in Italia”, ha affermato Tavares al termine dell’incontro.
Un progetto ambizioso, se si considera che negli ultimi tre anni la produzione di autovetture in Italia è risultata inferiore a 500 mila veicoli. Per conseguire il target saranno dunque necessarie iniziative per sostenere la domanda, come un’estensione degli incentivi per l’elettrico, ma anche per rilanciare l’offerta, agevolando la transizione energetica e la produzione di auto elettriche.
Tavares ha anche annunciato la produzione di un quinto modello (probabilmente una Jeep) a Melfi sulla nuova piattaforma Stla Medium, oltre ai quattro già previsti.
L’altro tema caldo riguarda la produzione della Fiat Panda a Pomigliano, che potrebbe essere impattata dalla nuova normativa sugli Euro7. Un problema che si inserisce nel quadro di una crescente competizione nel segmento A delle city car, alle prese con la concorrenza cinese e le difficoltà a mantenere margini accettabili senza ridurre i costi di produzione.
Sotto la lente di Equita, nuovi target
Gli analisti di Equita Sim hanno confermato il giudizio Buy sul titolo Stellantis, alzando leggermente il target price a 21,0 euro per azione, rispetto a 20,5 della precedente valutazione.
Il miglioramento del prezzo obiettivo segue gli ultimi dati sulle immatricolazioni e l’upgrade delle guidance di Renault e riflette principalmente due componenti. Innanzitutto, gli analisti ritengono che “i volumi nella seconda metà dell’anno possano recuperare ulteriormente con la graduale soluzione dei problemi logistici in Europa” che hanno frenato Stellantis nel primo semestre. Inoltre, Equita rivede la stima sui prezzi, in aumento anche nel secondo trimestre (+3%) seppur in misura inferiore al 1Q (+5,5%).
Per il 2023 Equita ha rivisto al rialzo le stime, prevedendo ora un fatturato in aumento del 3% a 188 miliardi, un Ebit adjusted di 20 miliardi (+10%) e un net profit di 14,4 miliardi (+8%). La Sim ha invece limato le proiezioni per il 2024, per tenere conto della discesa dei prezzi e della normalizzazione dei livelli di magazzino.
Attualmente, conclude Equita, Stellantis “tratta a multipli che scontano già abbondantemente il peggio della transizione tecnologica e dell’atteso calo dei prezzi: FY23-24E EV/Ebitda inferiore a 1,5x e adjusted P/E 3,6/3,5x”.
View analisti e performance di borsa
Il giudizio positivo di Equita Sim si inquadra in un contesto di raccomandazioni favorevoli da parte della gran parte dei broker. Anche Deutsche Bank ha confermato oggi il Buy su Stellantis, con un target price di 34 euro, mentre Banca Akros ha ribadito il rating Accumulate con prezzo obiettivo 19 euro.
Nel complesso, i 29 giudizi raccolti da Bloomberg si dividono in 24 Buy e 5 Sell, con un target price medio fra i 25 studi più aggiornati di 21,87 euro. Questa valutazione implica un rendimento potenziale del 34% rispetto al prezzo attuale del titolo Stellantis, in area 16,3 euro.
Da inizio anno le azioni del gruppo automobilistico hanno guadagnato circa il 23%, a fronte del +18% del Ftse Mib e del +18,6% dell’indice di settore Stoxx Europe 600 Auto&Parts, all’interno del quale Stellantis risulta uno dei top performer.