Chiusura Borse oggi, 6 luglio 2023: Europa in rosso sulla scia di Wall Street
Chiusura in rosso per le borse europee con tutti i principali indici che archiviano la penultima seduta della settimana con forti ribassi.
Stesso andamento anche per Wall Street, con tutti e tre i principali indici che perdono terreno, con l’indice Nasdaq in calo dell’-1,3%, mentre lo S&P 500 arretra dell’-1,2%. La debolezza dei listini a stelle e strisce si è verificata dopo i forti dati sull’occupazione nel settore privato. In tal senso, il rapporto sull’occupazione nel settore privato ha mostrato la creazione di 497 mila impieghi a giugno, il valore massimo da febbraio 2022 e nettamente superiore sia alle attese degli analisti (225 mila), sia alla rilevazione di maggio (267 mila).
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 6 luglio 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo del 2,5% a 27.506 punti.
L’indice Euro Stoxx 50 termina la seduta in ribasso del 2,9%. Negativo il Dax di Francoforte (-2,7%), ma anche il Cac 40 francese (-3,13%), e l’Ibex 35 spagnolo (-2%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
All’interno del paniere principale di Piazza Affari vendite soprattutto Amplifon (-5,6%), Stm (-5,2%), Prysmian (-3,7%) e Recordati (-3,4%).
Al contrario, si muovono in controtendenza Finecobank (+6%) dopo i dati sulla raccolta di giugno, mentre resiste Saipem (+0,2%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Rendimenti in forte aumento sull’obbligazionario Usa dopo i nuovi dati macro, con il Treasury biennale al 5,05% e il decennale al 4,07%. In Europa, lo spread Btp-Bund avanza a 175 punti base, con il decennale italiano in rialzo al 4,38%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,087 e il dollaro/yen scende sotto quota 144,2, con la moneta giapponese tendenzialmente favorita nelle fasi di avversione al rischio. Tra le materie prime il petrolio (Brent) cede quota a 75,6 dollari al barile.
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Aumentano le richieste di sussidi di disoccupazione
Le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate a 248 migliaia dalle 236 mila della settimana precedente, mentre l’indice ISM servizi è rimbalzato a 53,9 punti a giugno, con l’indicatore dei prezzi pagati ai minimi dal marzo 2020, un segnale positivo in chiave inflazionistica.
Inoltre, a maggio, il numero di offerte di lavoro è diminuito di quasi 500 mila unità a 9,824 milioni, dai 10,32 milioni di aprile.
Attesa per il job report
Ora il focus degli operatori si sposta sul job report di domani, per una valutazione completa dello stato di salute del mercato del lavoro americano. In tal senso, un rapporto particolarmente solido potrebbe rafforzare la prospettiva di altri due rialzi dei tassi da parte della Fed per contrastare l’inflazione.
Le minute della banca centrale hanno mostrato una divergenza di opinioni tra i responsabili di politica monetaria, alcuni dei quali erano favorevoli ad aumentare il costo del denaro anche a giugno.
Attenzione anche sul viaggio di Janet Yellen, Segretario al Tesoro statunitense, a Pechino per tentare di conciliare i rapporti fra le due maggiori economie mondiali, inaspriti negli ultimi giorni da nuove sanzioni nell’industria dei chip.