Apertura Borse oggi, 6 luglio 2023: ancora vendite in Europa, Ftse Mib torna sotto 28.000 punti
Le principali borse europee avviano un’altra seduta all’insegna delle vendite. Sullo sfondo rimangono i timori legati alle tensioni geopolitiche tra la Cina da un lato e l’Occidente. Anche i futures sui principali indici azionari Usa puntano verso il basso, scontando la pubblicazione delle minute della Fed, relative all’ultima riunione del Fomc del 13-14 giugno.
Panoramica sull’apertura delle Borse del 6 luglio 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 avvia le contrattazioni a -1,2%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si trova in ribasso dello 0,9% tornando così sotto quota 28.000 punti, in particolare in area 27.980 punti.
Vendite anche sul Dax tedesco (-1%), sul Cac40 francese (-1,5%) e sull’Ibex35 spagnolo (-1,2%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Hera (+0,5%), Tenaris (+0,4%) e Snam (+0,3%).
Tra i peggiori, invece, troviamo STM (-2,1%), Pirelli (-1,8%) e Iveco (-1,6%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pari a 169 punti base, con il decennale italiano in ascesa al 4,21%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro scivola ulteriormente a 1,084 dopo le minute Fed e il dollaro/yen scende sotto quota 144, con la moneta giapponese tendenzialmente favorita nelle fasi di avversione al rischio.
Tra le materie prime il petrolio (Brent) è poco mosso a 76,5 dollari al barile.
Fed, sempre più sicuri nuovi rialzi
Le minute diffuse ieri dal Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, hanno confermato quanto ripetuto da Powell anche nel Forum delle banche centrali di Sintra organizzato dalla Bce, che si è svolto dal 26 al 28 giugno. “Molti (esponenti del Fomc) hanno notato anche che, dopo aver avviato, lo scorso anno, una rapida restrizione della politica monetaria, la Commissione ha rallentato il ritmo dei rialzi dei tassi e che una ulteriore moderazione nell’intensità delle strette è stata appropriata”. Motivo: “dare più tempo (alla Fed) per osservare gli effetti delle restrizioni cumulative e per valutare le implicazioni per la politica (monetaria)”. Dunque: strette monetarie meno aggressive di quelle del 2022, che erano state anche di 75 punti base, ma nuovi rialzi dei tassi, comunque, all’orizzonte.
Domani il job report Usa
Tra oggi e domani l’attenzione si focalizzerà su una serie di dati macro, in particolare il job report di domani ma anche l’indice ISM, le richieste di sussidi di disoccupazione e il rapporto JOLTS sulle posizioni di lavoro in uscita oggi.
Nel frattempo, il Segretario al Tesoro Usa Janet Yellen è a Pechino per tentare di alleviare le tensioni con la Cina, dopo i recenti screzi soprattutto nel settore dei chip.
In Europa sono stati diffusi gli ordini di fabbrica tedeschi di maggio, sopra le stime (+6,4% mensile e -4,3% annuo), in attesa delle vendite al dettaglio della zona euro.