Rete Tim: KKR in pole position. Priorità Labriola ridurre debito
Nuova giornata clou nella partita per la Rete Tim. Nuova riunione del consiglio di amministrazione dell’ex monopolista che dovrebbe pronunciarsi sulle offerte non vincolanti arrivate dalla cordata CDP-Macquarie e dal fondo Usa KKR per la NetCo. In serata, come è accaduto alla fine degli ultimi consigli di amministrazione, potrebbe arrivare la nota ufficiale con le decisioni del board.
KKR in pole position
Il condizionale resta d’obbligo, ma secondo le indiscrezioni che circolano da giorni l’offerta confezionata da KKR sembrerebbe la preferita. Se così fosse, il board guidato da Labriola darebbe ufficialmente il via ai negoziati con il fondo americano che, al momento, sembra offrire maggiori garanzie sul fronte antitrust. Se il cda odierno decidesse di andare avanti con i colloqui con KKR, l’esclusiva potrebbe prendere tutta l’estate (tra fine agosto/settembre). Anche se i nodi da sciogliere restano diversi e di varia natura, come ad esempio le possibili mosse di Vivendi.
Tim, reazione del titolo
Intanto in una giornata impostata al ribasso per l’indice Ftse Mib, Tim si muove controcorrente in Borsa. Pur con moderati rialzi, il titolo della tlc italiana si posiziona in vetta al listino principale di Milano e mette a segno una crescita dello 0,9% circa, poco sotto soglia de 27 centesimi (i massimi dell’anno sono stati toccati lo scorso marzo a quota 0,3284 euro). Da inizio anno, l’azione Tim ha registrato un rialzo di circa il 24% e in media il consensus raccolto da Bloomberg indica Tim un prezzo obiettivo a 0,35 euro, con potenziale upside del 30% circa.
Non solo Rete per far fronte al maxi debito
Mentre si attendono indicazioni ufficiali da parte di Tim sul futuro della Rete, si guarda anche ad altri potenziali fronti aperti sempre per ridurre il debito. Sono ancora una volta le indiscrezioni ad anticipare mosse e possibili scenari futuri. Secondo quanto si apprende da Bloomberg News, Telecom Italia starebbe guardando nuovamente alla vendita della partecipazione di minoranza della divisione enterprise, con una potenziale valutazione di oltre 6 miliardi di euro. Il ceo Pietro Labriola avrebbe inviato alcune lettere a potenziali investitori all’inizio di giugno. Una mossa che si inserisce in un quadro più generale disegnato dallo stesso Lbriola per far fronte la maxi debito della società, un piano che principalmente ha il suo perno nella vendita della Rete.
E sempre sulle prospettive del business ex- NetCo, Equita passa al setaccio oggi le parole di Labriola che ha ribadito le aree di potenzialità, dai possibili interventi governativi a supporto del settore, alle opzionalità di consolidamento sia per EnterpriseCo (si cita Engineering come potenziale aggregazione carta contro carta per costruire un campione nazionale nel Cloud/system integration per la PA) sia per ConsumerCo (in questo caso, si cita l`opzione Poste Mobile, un operatore che controlla una quota vicina al 6% del mercato mobile human, con oltre 300mn di ricavi al 2022).
“Le ipotesi su Engineering e Poste Mobile ci sembrano molto premature, ma indicative a nostro avviso di una volontà del management di riprendere l’iniziativa una volta risolto il tema dell`eccesso di debito nel gruppo grazie all`operazione NetCo. Questo è oggi il punto prioritario da smarcare e pensiamo che possa emergere dal CdA di oggi un quadro più chiaro sul commitment dell’azienda e sulle tempistiche dell`operazione, in grado di contribuire alla chiusura del gap valutativo rispetto alla nostra SOTP di 40 centesimi”, commentano gli esperti di Equita.