Piazza Affari archivia l’ultima seduta dell’ottava in rialzo
Chiusura positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Milano in rialzo dello 0,47% a 27.861,80 punti. Tra le big di Piazza Affari avanzano soprattutto Diasorin (+3,1%), Moncler (+2,6%) e Banco BPM (+2,6%) mentre perdono terreno Tenaris (-1,2) e Generali (-1,1%). Poco sopra la parità Wall Street, parzialmente frenata dalle indicazioni preoccupanti di Micron Technology, che vede a rischio le sue vendite in Cina e dalle tensioni geopolitiche, dopo che Putin ha affermato di aver consegnato le prime armi nucleari alla Bielorussia. Possibile volatilità nell’ultima parte della seduta in concomitanza con il cosiddetto “giorno delle quattro streghe”, in cui scadono contemporaneamente opzioni e future su indici e azioni. Il tutto, al termine di una settimana caratterizzata dalle riunioni di politica monetaria. La Fed ha mantenuto invariati i tassi e ha lasciato aperta la strada ad ulteriori strette, mentre la Bce ha alzato il costo del denaro di 25 punti base e ha dato quasi per certo un altro ritocco a luglio. La Bank of Japan ha lasciato inalterata la politica monetaria, nel tentativo di continuare a sostenere l’economia nipponica piuttosto che contrastare l’inflazione. Intanto, due esponenti della Fed (Thomas Barkin e Christopher Waller) hanno dichiarato che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti del costo del denaro. Dall’agenda macroeconomica odierna sono giunti i dati finali sull’inflazione della zona euro del mese di maggio (confermata in rallentamento al 6,1% con il Cpi core al 5,3%), oltre a quelli dell’Italia sulla bilancia commerciale (export -1,7% e import +5,3% ad aprile, prezzi import -1%) e gli indici dei prezzi FOI (118,6 punti) e armonizzato (8%). Dagli Usa è giunto il sentiment dell’Università del Michigan (in aumento a 63,9 punti), con aspettative di inflazione in rallentamento. Sul Forex, l’euro mantiene buona parte dei guadagni innescati ieri dai toni restrittivi della Bce, restando in area 1,093 dollari, mentre lo yen si deprezza dopo le delibere della Boj, con il cambio dollaro/yen in rialzo a 141,6. Tra le materie prime scambia poco mosso il petrolio, con il Brent a 75,8 dollari al barile. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae ulteriormente a circa 155 punti base, con il decennale italiano al 4,02%.