Notizie BTP Valore, cala sipario su prima edizione. In arrivo i tassi definitivi

BTP Valore, cala sipario su prima edizione. In arrivo i tassi definitivi

9 Giugno 2023 10:31

La prima edizione BTP Valore, famiglia di titoli di Stato dedicati unicamente ai risparmiatori e investitori retail, si avvia alla conclusione. Oggi è, infatti, prevista la quinta e ultima giornata di collocamento per il bond a quattro anni. Anche nel corso del quarto giorno di collocamento, il BTP Valore ha riscosso successo tra i risparmiatori italiani: solo nelle prime tre ore di collocamento ha raggiunto una raccolta di 1,1 miliardi di euro e ha registrato oltre 43mila contratti sottoscritti nel breve periodo.

In arrivo i tassi definitivi

Una volta concluso il collocamento (l’edizione si chiude oggi alle 13), il Mef comunicherà i tassi definitivi che non potranno essere inferiore a quelli indicati lo scorso primo giugno: ovvero 3,25% per i primi due anni e al 4% il 3° e 4° anno. “Al termine del collocamento verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti, ma solo al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione”, recita in una nota il Tesoro.

I numeri della quarta giornata

Nel complesso, nella penultima giornata per il nuovo titolo del Tesoro le adesioni registrate sono state pari a circa 2,2 miliardi. Si tratta di un valore inferiore, ad esempio, alla seconda giornata con una domanda di oltre 4 miliardi. Ma se passano in rassegna i valori di chiusura complessivi di ieri, con una raccolta di quasi 17,1 miliardi, i numeri restano ‘importanti’. Ricordiamo che come i predecessori Btp Italia e Futura, anche i BTP Valore sono strumenti che il Tesoro emette utilizzando non il meccanismo tradizionale dell’asta (vedi il calendario di giugno delle nuove emissioni), ma la piattaforma MOT di Borsa Italiana-Gruppo Euronext.

Un banco di prova ben riuscito, tanto che il Tesoro ha già promesso che potrebbero arrivare nuove edizioni del BTP Valore . Un impegno preso da Davide Iacovoni, direttore del debito pubblico del Tesoro, che ha assicurato nel corso di una intervista al giornale Radio Rai “sicuramente saranno proposti altri Btp Valore anche nel corso di quest’anno”.

Ma in che contesto economico nasce il BTP Valore?

Ma in che contesto nasce il BTP Valore? Alta inflazione e politiche monetarie non più accomodanti da parte delle banche centrali, Bce in testa. Un nuovo contesto sta spingendo le famiglie italiane verso uno strumento come il nuovo Btp Valore non tanto per motivi patriottici ma soprattutto per far fronte all’inflazione che erode la liquidità ferma sui conti correnti. Da qui, la scelta di forme di investimento alternative. C’è poi da considerare le nuove politice monetarie.

L’Italia deve poi far fronte a un debito pubblico che continua a crescere, mese dopo mese. Secondo le previsioni di Mazziero Research, nel 2024 potrebbe addirittura superare per qualche mese la cifra monstre di 3.000 miliardi e, seppur chiudendo il 2024 al di sotto di questa soglia, dal 2025 resteremo stabilmente al di sopra di questa cifra. “Il tutto si accompagna a rendimenti dei titoli di Stato molto elevati: i BTP decennali hanno cedole oltre il 4%, con rendimenti medi superiori del 3% rispetto ai titoli che vengono rimpiazzati dalle nuove emissioni – ricorda Maurizio Mazziero nelle conclusioni del 50esimo osservatorio sui conti italiani -. Di conseguenza la spesa per interessi nei prossimi anni continuerà a porre sotto pressione i conti pubblici, limitando gli spazi di manovra del bilancio”.

Se queste sono le note dolenti, da diverse parti si parla di resilienza dell’economia italiana. Come ha fatto l’agenzia Dbrs Morningstar che ha ricordato come la ripresa post-pandemia dell’Italia sia stata migliore del previsto e la crescita è stata più forte dei Paesi della zona euro. Soprattutto guardando al futuro ha indicato: “la crescita potenziale del Pil appare in miglioramento e il rapporto debito pubblico/Pil dovrebbe continuare a diminuire nei prossimi anni, anche se a un ritmo più moderato rispetto agli ultimi due anni”.
L’Italia ha di recente incassato la promozione dell’Ocse. Secondo le stime dell’organizzazione parigina il Pil dell’Italia è atteso in crescita al ritmo dell’1,2%, il doppio rispetto a quanto era emerso dal precedente Economic Outlook di marzo. Per l’anno prossimo, le previsioni sul Pil italiano sono di una crescita all’1%.