Partenza in lieve rialzo a Piazza Affari
Avvio sopra la parità per le borse europee, compresa Piazza Affari con il Ftse Mib in rialzo dello 0,4% a 26.525 punti. Denaro su Stm (+1,7%), Mps (+1,4%) e Cnh (+1,4%) mentre scambiano in lieve ribasso Inwit (-0,4%), Banca Generali (-0,3%) e Telecom Italia (-0,2%).
Ieri a Wall Street hanno chiuso in positivo S&P500 e Nasdaq, in scia al rally di Nvidia, ma gli indici statunitensi si avviano a concludere una settimana contrastata e condizionata ancora dallo stallo sul tetto del debito.
Anche ieri, fumata nera nelle trattative tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e lo Speaker repubblicano della Camera Kevin McCarthy, mentre Fitch Ratings messo sotto osservazione con implicazioni negative i rating delle agenzie federali dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac, dopo aver effettuato una mossa analoga con il rating sovrano degli Stati Uniti. Il tutto, mentre si avvicina la data X del 1° giugno, giorno in cui gli Usa rischiano di andare in default per la prima volta nella storia.
Intanto, le scommesse in merito ad un altro aumento di 25 bp da parte della Fed sono aumentate dopo i dati contrastanti di ieri, tra cui un Pil rivisto al rialzo e richieste di disoccupazione inferiori alle attese. Oggi, focus sul core Pce, l’indicatore preferito della Fed per valutare l’inflazione, ma anche sulla fiducia calcolata dall’Università del Michigan.
In Italia sono attesi i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, mentre nel Regno Unito le vendite al dettaglio hanno superato le attese.
Sull’obbligazionario, rendimento del biennale statunitense è risalito al 4,52% e il decennale al 3,8%. Lo spread Btp-Bund si conferma in area 188 bp con il decennale italiano al 4,44%.
Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,074 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) torna poco sopra i 76 dollari al barile, dopo il calo di ieri innescato dalla Russia, che ha minimizzato la probabilità di un altro taglio della produzione da parte dell’OPEC+.