Chiusura Borse oggi, 25 maggio 2023: Europa sotto la parità in controtendenza a Wall Street
Chiusura debole in Europa, mentre Wall Street procede spedita grazie principalmente al rally di Nvidia dopo i conti trimestrali.
Intanto, il focus degli operatori continua ad essere incentrato sul tetto al debito statunitense, con il sentiment che è stato appesantito anche da dall’agenzia di rating Fitch che ha messo sotto osservazione il rating tripla A degli Usa.
Intanto, come dicevamo acquisti a Wall Street con l’indice S&P 500 in rialzo dello 0,43%, mentre il Nasdaq 100 mostra una progresso di oltre il 2%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 25 maggio 2023
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta con un rialzo frazionale dello 0,14%; mentre Piazza Affari archivia le contrattazioni sotto la parità, con l’indice Ftse Mib che chiude con un calo dello 0,44% a quota 26.408 punti.
Vendite anche sul Dax di Francoforte (-0,28%) e sull’Ibex35 spagnolo (-0,50%), ma anche sul Cac40 francese (-0,33%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Tra le principali blue chip italiane, acquisti soprattutto su Unicredit (+2%), Finecobank (+1,9%) e Moncler (+1,2%).
Al contrario, perdono terreno i titoli energetici con Tenaris (-3,7%), Saipem (-2,9%), Erg (-2,6%) ed Eni (-2,4%)
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, rendimenti in rialzo con il biennale statunitense che si attesta al 4,45% e il decennale al 3,78%. Il rendimento del decennale italiano stabile al 4,30%, mentre lo spread Btp-Bund a quota 186 punti.
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Forex e Commodity
Sul forex, il cambio euro/dollaro si stabilizza a 1,072 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) torna sotto i 76 dollari al barile, dopo che la Russia ha minimizzato la probabilità di un altro taglio della produzione da parte dell’OPEC+.
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Focus su debito e Pil Usa
A Wall Street acquisti in particolare sui titoli tecnologici, spinti come dicevamo da Nvidia (+27%), controbilanciando così le crescenti preoccupazioni per lo stallo sui colloqui sul tetto del debito Usa.
Intanto, sul fronte dati macro, la seconda lettura sul Pil Usa del primo trimestre mostra una crescita annualizzata dell’1,3%, superiore alle attese (1,1%), mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate inferiori alle stime (229 mila).