Chiusura Borse oggi, 24 maggio 2023: Europa in rosso in scia ai timori sul debito Usa
Chiusura negativa in Europa, con tutti gli indici del Vecchio Continente che lasciano sul terreno oltre un punto percentuale. Sul sentiment degli operatori pesa lo stallo nelle trattative sull’innalzamento del tetto del debito. Da questo punto di vista, i listini europei ma anche quelli oltreoceano sono stati penalizzati anche dalle parole della Yellen che ha ribadito che “è possibile il default il primo di giugno”.
Intanto, debolezza anche a Wall Street con l’indice S&P 500 in calo dello 0,08%, mentre il Nasdaq mostra una flessione dello 0,2%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 24 maggio 2023
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta in calo dello 0,96%; mentre maglia nera per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che archivia le contrattazioni in calo dello 0,5% a quota 27.174 punti.
Vendite anche sul Dax di Francoforte (-0,46%) e sull’Ibex35 spagnolo (-0,39%), ma anche sul Cac40 francese (-1,33%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Vendite su tutte le principali blue chip italiane, con profondo rosso in particolare Mps (-7%), Stm (-5,42%), Pirelli (-5,03%) e Leonardo (-4,99%).
Al contrario, in controtendenza troviamo Mediobanca (+1,92%) dopo l’approvazione delle linee guida del piano 2023-2026, che prevede una remunerazione degli azionisti per 3,7 miliardi in tre anni.
In positivo anche Tenaris (+0,24%) e su Prysmian (+0,46%), con quest’ultimo che beneficia delle indicazioni positive fornite dai vertici nel corso degli incontri di questi giorni con la comunità finanziaria.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano stabile al 4,33%, mentre lo spread Btp-Bund a quota 187 punti.
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Forex e Commodity
Sul forex, il cambio euro/dollaro torna sotto quota 1,08 e al momento si trova in area 1,075. Tra le materie prime il petrolio (Brent) torna sopra i 78 dollari al barile e questo dopo il forte calo delle scorte americane emerso dai dati Eia.
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Occhi puntati su debito Usa e verbali Fed
In serata sono attese le minute della Fed, che potrebbero rivelare preoccupazione per le condizioni del credito, rafforzando la tesi di una pausa nei rialzi dei tassi di interesse a giugno. Intanto, però, gli economisti non escludono una recessione negli Stati Uniti, indipendentemente dal raggiungimento di un’intesa sul debito per scongiurare il default.
Continua a preoccupare il livello di inflazione
Dall’agenda macro di oggi sono giunti i dati di aprile sull’inflazione del Regno Unito, ancora ben oltre le attese all’8,7% annuo, seppur in calo dal 10,1% di marzo. I prezzi core hanno persino accelerato dal 6,2% al 6,8% annuo, mettendo pressione sulla BoE.
In peggioramento anche l’indice Ifo tedesco, a causa dei problemi nel settore manifatturiero.