Avvio pesante a Piazza Affari (-1,5%), Mediobanca in luce
Apertura in calo per le borse europee, frenate dall’impasse nei negoziati sull’innalzamento del tetto del debito statunitense. A Piazza Affari, il Ftse Mib arretra dell’1,5% e sfonda al ribasso i 27.000 punti, scendendo fino a 26.750, con la maggior parte dei titoli delle big cap in rosso.
Vendite in particolare su Leonardo (-4,6%), su cui Goldman Sachs ha abbassato la raccomandazione da Buy a Neutral, ritoccando il target price da 11,7 a 12,0 euro. In controtendenza Mediobanca (+2,5%) dopo l’approvazione delle linee guida del piano 2023-2026, che prevede una remunerazione degli azionisti per 3,7 miliardi in tre anni.
Dall’agenda macro sono giunti i dati di aprile sull’inflazione del Regno Unito, ancora ben oltre le attese all’8,7% annuo, seppur in calo dal 10,1% di marzo. I prezzi core hanno persino accelerato dal 6,2% al 6,8% annuo, mettendo pressione sulla BoE. In uscita stamani l’indice Ifo tedesco.
Per quanto riguarda la politica monetaria, sono attese stasera le minute della Fed, mentre la Reserve Bank of New Zealand ha aumentato i tassi di interesse al 5,5%, in linea con le proiezioni, suggerendo che i tagli dei tassi potrebbero iniziare alla fine del 2024.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund risale in area 187 bp con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,36%.
Sul Forex, l’euro/dollaro si stabilizza a 1,077 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) rimonta a oltre 77 dollari al barile, in scia al monito del ministro dell’energia saudita contro i venditori allo scoperto. Attesi oggi i dati sulle scorte americane.