Notizie Valute e materie prime Erdogan affossa la lira turca sui minimi storici (-70% in due anni)

Erdogan affossa la lira turca sui minimi storici (-70% in due anni)

16 Maggio 2023 14:54

Tutto rimandato in Turchia, Paese alle prese con le elezioni presidenziali che, dopo l’esito sostanzialmente sulla parità della prima tornata elettorale, il prossimo 28 maggio si terrà il ballottaggio tra Erdogan e Kilicdaroglu.

L’instabilità all’interno del Paese sta continuando a pesare sulle azioni e sulle obbligazioni turche, ma soprattutto sta affossando sempre più la lira turca che sta aggiornando di settimana in settimana nuovi minimi storici.

Occhi puntati sulla Turchia

Negli ultimi anni del suo mandato, Erdogan ha condotto una politica monetaria poco ortodossa, ultra espansiva e ampiamente criticata dai suoi oppositori. Erdogan ha infatti continuato ad abbassare i tassi d’interesse, con il Paese che si trova però in un contesto di iper-inflazione, con la crescita dei prezzi che ha raggiunto nelle ultime rilevazioni il +40%, cifra impressionate ma in calo dal massimo raggiunto a fine 2022 quando l’inflazione in Turchia si attestò al +85%.

Andamento dell’inflazione in Turchia dal 2014 ad oggi

Ma non solo, Ergogan più di recente è stato criticato anche per il modo in cui ha gestito la catastrofe del terremoto, oltre che sulla condizione dei diritti umani all’interno del Paese. Il tutto in un contesto in cui come dicevamo l’inflazione galoppante nel Paese sta impoverendo sempre più le tasche dei turchi.

Questa situazione di incertezza ha fatto crollare la lira turca, mandando in tilt i conti pubblici del Paese, tanto che le riserve nette della banca centrale turca che sono al minimo storico.

Eppure, nonostante tutto il popolo turco continua a sostenere e a votare con forza Erdogan, che anche dopo la recente catastrofe ha mantenuto pressoché intatto il suo consenso anche nelle zone maggiormente colpite dal terremoto, uno dei fattori che, secondo alcuni analisti, doveva provocare al contrario la sua sconfitta.

Lira turca sui minimi storici

Dopo che le elezioni presidenziali in Turchia hanno mostrato una maggiore forza rispetto ai sondaggi di Erdogan, la lira turca ha raggiunto nuovi minimi storici, portando allo stesso tempo sui massimi il dollaro nei confronti della lira. Ma la debolezza è destinata a durare secondo la maggior parte degli analisti con una buona fetta di essi che crede che se “Erdogan resterà al potere la situazione sulla lira non cambierà”, ma anzi potrebbe continuare la sua attuale tendenza, sprofondando ulteriormente verso il basso.

Nel grafico sottostante vediamo l’andamento della lira turca nei confronti del dollaro.

Andamento della lira turca negli ultimi 5 anni

Nel dettaglio, la lira turca da inizio ha già perso oltre il 5%, ma le percentuali di perdita diventano più preoccupanti se si allarga lo sguardo: dallo scorso giugno ha infatti perso il 16%, -70% circa da inizio 2020.

Andamento del dollaro nei confronti della lira turca

“L’incertezza è uno scenario che non piace al mercato”

Mentre la lira rimane sotto pressione, non mancano gli investitori a cui piace giocare con il fuoco e quindi non mancano gli scommettitori obbligazionari sulla Turchia. Teniamo infatti presente che nonostante i rendimenti obbligazionari della Turchia scontino un sempre più crescente rischio di fallimento del Paese, gli analisti e le società di rating segnalano che “le probabilità di default sembrano basse, anche con altri cinque anni di Erdogan“.

In ogni caso, ieri abbiamo assistito ad un’impennata dei CDS (Credit Default Swaps) sui titoli obbligazionari turchi, segnale che può essere considerato preoccupante perché indica un aumento del costo per proteggersi dal rischio di default dell’emittente. Ciò può suggerire che il mercato sta valutando come più probabile il verificarsi di un evento di insolvenza o di crescenti difficoltà finanziarie.

Ricordiamo infatti che i CDS sono infatti gli strumenti finanziari derivati utilizzati dagli investitori per coprire il rischio di insolvenza di un’emittente finanziario.

Nel giorno dopo l’esito incerto delle elezioni, vendite anche sulle azioni turche, con l’iShares MSCI Turkey che ha perso oltre il 7% nella seduta di ieri.
Tuttavia, da questo punto di vista un analista di Bloomberg segnala che “una valuta nazionale sempre più debole e un’inflazione galoppante non sono sempre fattori negativi per le azioni“. Questo spiega perché in Turchia è possibile osservare rally azionari intermittenti.

Teniamo infatti presente che nonostante il recente crollo del mercato azionario turco, l’MSCI Turkey dai minimi di luglio 2022 ha realizzato un incremento di oltre il 65%.

Ma non solo, la continua debolezza della lira turca può essere un vantaggio per il settore delle esportazioni turche in quanto visto che la valuta nazionale si indebolisce gli acquirenti internazionali di prodotti turchi saranno più incentivati ad incrementare gli acquisti.

Panoramica sulle altre valute

EUR/USD

La scorsa settimana abbiamo assistito ad un apprezzamento generalizzato del dollaro nei confronti di tutte le valute dei G10 e questo complice il riskoff legato al tetto del debito, oltre che ai dati macro cinesi che hanno aumentano i timori di debolezza della crescita globale.

Il rimbalzo del dollaro, che chiude sui massimi da circa un mese, ha guidato la discesa dell’oro che chiude la in assestamento.

Il rafforzamento del dollaro ha innescato un calo del cambio EurUsd che è così tornato a scendere spingendosi verso l’area 1,085. Debolezza generalizzata per l’euro che si è deprezzato verso quasi tutte le valute.

Volendo fare una panoramica del mercato delle valute, tra le migliori divise da inizio anno troviamo il peso messicano che sta beneficiando dell’ipotesi di fine del ciclo di rialzo della Fed, seguito dal real brasiliano che ha recuperato terreno nelle ultime sedute. Tra le valute emergenti la maglia nera va al rand sudafricano che continua a soffrire dei deludenti dati cinesi e delle tensioni con gli USA.

Andamento del cambio Euro-Dollaro

Con il calo di settimana scorsa il cambio euro/dollaro ha interrotto la fase laterale che durava da diverse sedute, andando a chiudere la settimana sotto quota 1,09.

Dal punto di vista tecnico, la rottura del supporto dinamico a 1,092 ha indebolito il quadro grafico di breve del cambio. L’are supportiva più importante e che sarà da monitorare nelle prossime sedute è area psicologica dei 1,08. Al contrario, solo una rottura dei massimi di inizio maggio poco sotto 1,11 potrebbe ridare vigore al trend rialzista.

EUR/GBP

Tra le valute principali, la sterlina non ha risentito molto della decisione della BoE che, dopo aver alzato i tassi come da attese di 25 pb, ha chiarito che è pronta ora ad interrompere il ciclo di rialzi, ma solo se ci saranno segnali evidenti di rallentamento dell’inflazione. La valuta britannica ha così chiuso la settimana in lieve apprezzamento verso euro e in calo verso dollaro.

Andamento del cambio Euro-Sterlina

Dal punto di vista tecnico, il cambio ha rotto l’area di supporto intorno a 0,8722 che caratterizzava la fase laterale in atto da inizio anno.