Trimestrale Apple, per gli analisti il calo della domanda peserà sui conti
Oggi è un giorno importante per gli investitori di tutto il mondo, in quanto in serata saranno pubblicati i risultati trimestrali di Apple, il cui esito potrebbe fornire ulteriori segnali sullo stato di salute dell’economia americana e non solo.
I risultati di Apple sono infatti molto attesi dai mercati finanziari in quanto la società, oltre ad essere una delle maggiori società per capitalizzazione, è considerata una delle aziende più importanti e influenti del mondo. In questo articolo analizziamo le previsioni degli analisti sulle performance dell’azienda soffermandoci in particolare su utili, ricavi e previsioni future.
“Negli ultimi anni Apple è diventata un indicatore significativo di ciò che sta accadendo nell’economia, sia a livello nazionale che globale”, ha affermato Trip Miller.
Risultati penalizzati dal calo della domanda
Rispetto ai risultati stellari ottenuti da Microsoft e Meta, è molto probabile che i conti di Apple forniscano una lettura più contrastata, indicando una certa sensibilità e vulnerabilità al difficile contesto economico.
Secondo le stime degli analisti, infatti, Apple potrebbe mostrare un calo anno su anno del 4,7% dei ricavi e una riduzione del 5,8% degli utili, numeri che potrebbero dunque aprire la strada verso un anno di vendite in calo, il primo dal 2019. Il calo degli utili e dei ricavi potrebbe essere dovuto dalla diminuzione delle vendite in particolar modo di computer Mac e Ipad.
Per il suo secondo trimestre fiscale, Apple dovrebbe quindi registrare, secondo le stime di Refinitiv, un utile per azione di 1,43 dollari su un fatturato di 92,97 miliardi di dollari.
Questo mentre Apple si sta preparando a lanciare i suoi ultimi modelli di iPhone, ma anche sotto questo punto di vista non mancano le criticità. Secondo gli analisti di UBS, la domanda di iPhone negli Stati Uniti a marzo si è “notevolmente attenuata”, mentre Bloomberg Intelligence prevede che il mercato degli smartphone scenderà del 4% quest’anno, con una debolezza concentrata soprattutto nella prima metà del 2023.
Ma non solo, per il trimestre chiuso a marzo, potrebbero soffrire anche i servizi di Apple che dovrebbe imbattersi in un mercato pubblicitario digitale più debole, oltre che in una minore spesa in giochi online.
Scendono le vendite di iPhone e Mac
Ecco che in questo contesto le entrate di iPhone dovrebbero diminuire del 3,8% su base annua a 48,66 miliardi di dollari (stima di FactSet) e sono previste riduzioni delle vendite di tutti i prodotti di Apple. In tal senso, le vendite di hardware di Apple dovrebbero diminuire nel trimestre di oltre il 7% su base annua, attestandosi così a quota 72 miliardi di dollari.
Ricordiamo che le vendite di Mac rappresentano quasi un decimo di tutte le entrate di Apple e queste sono stimate in calo del 25% su base annua. Tuttavia, le vendite della casa di Cupertino dipendono molto dall’iPhone, infatti, gli analisti stimano che l’iPhone 14 Pro Max rappresenta il 24% di tutte le vendite di iPhone.
“Apple deve crescere molto per generare buoni rendimenti, e non c’è motivo di pensare che la crescita che ha visto negli ultimi anni continuerà a quel ritmo”, ha affermato Daniel O’Keefe di Artisan Partners.
Non preoccupa solo il rallentamento della domanda di iPhone, ma anche la crescente preoccupazione riguardante il prezzo che sarà decisamente più alto, un fattore che potrebbe contribuire nel rendere meno attraente l’iPhone per i consumatori, già penalizzati dall’inflazione galoppante. La domanda di modelli Pro ha infatti contribuito ad aumentare il prezzo medio di vendita dell’iPhone a $ 988 nel trimestre di marzo da $ 802 nel trimestre di marzo 2019, questo secondo Consumer Intelligence Research Partners.
Per questi motivi gli analisti nelle ultime settimane hanno ridimensionato le loro aspettative, con il consenso sia per le entrate che sugli utili che sono via via diminuiti per l’intero anno rispetto all’ultimo rapporto di febbraio. Apple al momento scambia 26 volte gli utili stimati, ben al di sopra della sua media decennale di 18, con il titolo che da inizio anno ha sovraperformato sia il Nasdaq 100 che l’indice tecnologico S&P 500.
“I rischi sono elevati, con il titolo che è molto apprezzato, se non sopravvalutato, e le prospettive non sembrano essere poi così grandi“, ha commentato Robert Pavlik, senior portfolio manager di Dakota Wealth Management.
A dimostrazione di come Wall Street sia smorzata sulle prospettive del titolo, l’obiettivo di prezzo medio degli analisti suggerisce un potenziale di rendimento di solo il 4,6% nei prossimi 12 mesi, il target di prezzo più basso tra le maggiori società del mondo.
Nonostante tutto, guardando il consensus raccolto da Bloomberg, la maggior parte degli analisti (37) mantengono una view rialzista sul titolo, il 8 dicono di mantenere il titolo in portafoglio, mentre solo in 3 hanno una visione ribassista sul titolo.
Acquisto azioni proprie
Inoltre, la società californiana oggi dovrebbe anche aumentare il suo programma di riacquisto di azioni che è stato infatti autorizzato dal Consiglio di Amministrazione. In tal senso, gli analisti si aspettano ad acquisti di azioni proprie per 90 miliardi di dollari, la stessa cifra che raggiunse l’anno scorso.
Dal 2012 fino alla fine del 2022, Apple ha speso oltre 572 miliardi di dollari in riacquisti di azioni, ricordando così agli investitori le sue enormi dimensioni e il suo potere di mercato.
La riapertura della Cina potrebbe favorire Apple
Nonostante le criticità, Apple nei prossimi mesi potrebbe beneficiare da un ritorno alla normalità della Cina, Paese che rappresenta il terzo mercato di riferimento per le vendite di Apple.
“La riapertura della Cina, sia dal punto di vista della catena di approvvigionamento che della domanda dei consumatori, gioca a favore di Apple”, ha affermato Tom Forte di DA Davidson, prevedendo un aumento delle vendite di iPhone in Cina.
Tuttavia, l’azienda sta lavorando duramente anche per diversificare le sue aree di produzione dei propri dispositivi, aumentando la sua presenza di produzione e negozi in India, diversificando la catena di approvvigionamento e acquisendo nuovi consumatori.
In tal senso, l’ingresso del nuovo mercato potrebbe contribuire con 20 miliardi di dollari alle entrate annuali di Apple entro il 2025.
Il pivot dei tassi potrebbe favorire i margini di Apple
In ogni caso, gli analisti sono fiduciosi che la Fed con l’ultimo rialzo dei tassi di 25 punti base potrebbe avvicinarsi sempre di più alla fine del suo ciclo di rialzo dei tassi, allentando così le pressioni contrarie per i vento contrario per i multipli tecnologici nel selloff dello scorso anno.
“Le azioni statunitensi a grande capitalizzazione stanno scontando un atterraggio morbido e gli utili migliori del previsto parlano della possibilità di tale risultato”, ha affermato Som Priestley, stratega delle soluzioni multi-asset di T. Rowe Price.
Le prossime novità della mela
Il mese prossimo, Apple terrà la sua conferenza annuale degli sviluppatori, dove con tutta probabilità annuncerà un nuovo sistema operativo per i suoi dispositivi, inclusa una potenziale app di journaling per consentire agli utenti di tenere traccia della loro vita quotidiana.
Ancora più importante, l’azienda sarebbe pronta a svelare il suo primo nuovo prodotto da quasi un decennio: un visore che unisce realtà virtuale e aumentata in un unico dispositivo. Tuttavia, secondo gli analisti questo particolare prodotto nel prossimo futuro non dovrebbe apportare un contributo finanziario sostanzioso ad Apple.
Boom del conto di risparmio di Apple
Di recente Apple ha presentato il suo conto deposito che offre un tasso al 4,15% annuo, raccogliendo in solo 4 giorni capitali per quasi 1 miliardo di dollari. La sfida lanciata da Apple alle banche tradizionali sta dando i suoi frutti. Nel dettaglio, secondo quanto riportato da Forbes, nelle prime sole 24 ore dal lancio, l’Apple Savings, ha raccolto circa 400 milioni di dollari, aperti da circa 240 mila account.