Intel shock: eps crolla del 133%. Fondo toccato?
Intel annuncia trimestrale con perdita più forte della storia
Trimestrale da incubo per Intel, il colosso americano dei chip.
La società ha annunciato di aver chiuso il primo trimestre dell’anno con un crollo dell’utile per azione shock, pari al 133%.
Il risultato è stato di una perdita per azione di 4 centesimi, su base adjusted, comunque migliore della perdita di 15 centesimi per azione attesa dagli analisti.
Su base netta, la perdita è stata di $2,8 miliardi, o di 66 cents per azione, rispetto all’utile netto di $8.1 billion, o $1,98 per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso.
Male anche il fatturato, sceso di quasi il 36% su base annua, a $11,7 miliardi, in calo rispetto ai $18,4 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente ma meglio degli $11,04 miliardi attesi.
I primi tre mesi del 2023 si sono confermati inoltre il quinto trimestre consecutivo di vendite in calo per il gigante dei semiconduttori, e il secondo trimestre consecutivo di perdite.
Intel chiude I trimestre con perdita più alta della storia
Il trimestre si è concluso anche con la perdita più alta, per Intel, di tutti i tempi, che ha stracciato il precedente record segnato da Intel nel quarto trimestre del 2017, quando il rosso di bilancio era ammontato a $687 milioni.
Il titolo Intel è tuttavia in rialzo nelle contrattazioni afterhours di Wall Street.
Per quanto disastrosi, i numeri sulle perdite e sul fatturato si sono confermati, infatti, migliori delle attese.
Gli investitori si interrogano inoltre sulla possibilità che il titolo abbia toccato il fondo.
Il trend da inizio anno delle azioni INTC è pari a un rialzo superiore al +9%.
In rosso invece la performance su base annua, che indica una flessione, per le azioni, di oltre il 35%.
Focus sulle dichiarazioni del ceo Patrick Gelsinger, entrato al terzo anno di guida del colosso.
Gelsinger ha un obiettivo ambizioso: fare di Intel una società che produca chip avanzati come quelli prodotti dal colosso TSMC di Taiwan per venderli alle aziende e competere con quei semiconduttori di serie A prodotti da Apple, utilizzati per gli iPhone.
Il target è quello di creare chip di un tale livello entro il 2026 e il ceo Gelsinger ha detto che la società è sulla buona strada per centrare l’obiettivo.
Crisi chip per PC: ma il peggio è passato?
In attesa che questa pietra miliare venga raggiunta, Intel fa fronte a diverse sfide, soprattutto al calo della domanda di semiconduttori per PC, quelli che da sempre sono stati i suoi prodotti di punta.
La crisi della domanda di chip è ben incisa nei numeri relativi alle consegne globali di PC che, stando a quanto stima la società di dati IDC, sono crollate di quasi il 30% nel primo trimestre dell’anno.
Per Intel, la conseguenza è che la divisione Client Computing, che comprende la realizzazione di chip che alimentano la maggior parte dei desktop e dei laptop dei PC Windows, ha assistito nei primi tre mesi del 2023 a un calo del fatturato, su base annua, pari al 38%, a $5,8 miliardi.
Ma le dichiarazioni del ceo di Intel lasciano sperare che il peggio sia passato.
“Assistiamo a una continua stabilizzazione nel mercato dei PC, con la correzione delle scorte che sta procedendo ampiamente, così come avevamo previsto””, ha detto Gelsinger, lasciando intendere che è possibile che il mercato dei PC sia dunque vicino a toccare il fondo.
Occhio anche al trend negativo della divisione di chip per i server di Intel, che fa parte del segmento Data Center and AI, e che ha sofferto un calo del fatturato pari a -39% a $3,7 miliardi.
L’AD ha motivato il trend affermando che “i mercati dei server e delle infrastrutture devono ancora toccare il fondo, se si considera che il settore cloud-enterprise rimane debole“.
Male anche le vendite della divisione più piccola di Intel, Network and Edge, in ribasso nel trimestre del 30% su base annua, a $1,5 miliardi.
Indicazioni positive sono arrivate invece da Mobileye, la divisione che ha fatto il suo debutto a Wall Street lo scorso anno, tuttora controllata da Intel.
Mobileye, che realizza sistemi e software per le auto a guida autonoma, ha chiuso il primo trimestre con vendite in crescita del 16%, a $458 milioni.
Guardando al futuro, Intel ha detto che la strategia di taglio ai costi, che include anche tagli al personale, sta funzionando, e che l’obiettivo è di riuscire a risparmiare 3 miliardi di dollari circa, nel corso del 2023, e fino a $10 miliardi l’anno entro il 2025.
A tal proposito, va ricordato che il colosso ha tagliato i dividendi del 65% per risparmiare 3 miliardi di dollari nel corso di quest’anno.