Banco BPM: sorpresa utili. Castagna: Mps? ‘Non la guardiamo’
Banco BPM: il ceo Castagna parla di utili, di Mps e UniCredit
Banco BPM ancora grande protagonista di Piazza Affari, tra i titoli migliori del Ftse Mib, all’indomani della riconferma ad amministratore delegato di Giuseppe Castagna e dopo che le parole che lo stesso ceo ha proferito in occasione dell’assemblea dei soci della banca. Il titolo mette a segno un balzo di quasi il 4%.
Il mercato premia la solidità della banca e la prospettiva di utili e dividendi ancora più ghiotti, dopo che Castagna ha detto che il prossimo step cruciale per Piazza Meda sarà la revisione del business plan, i cui target il gruppo sta già battendo.
Le cose vanno meglio del previsto, insomma, per Banco BPM. Che per ora non vuole essere né preda né predatore e che, in quest’ultimo caso, Mps neanche la guarda. E’ quanto ha detto lo stesso Castagna nel corso di una lunga intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
Mps, Banco BPM neanche la guarda
Il titolo dell’articolo di Luca Davi dice tutto: “Bpm, per i soci meglio da sola: in tre anni utili al raddoppio”.
Le domande su Mps – con il Tesoro in cerca di un cavaliere bianco a cui possa rifilare quella partecipazione del 64% che, dal 2017, lo vede primo azionista – e su UniCredit – negli ultimi giorni si sono riaccesi i rumor su una operazione di M&A tra Banco BPM e l’istituto capitanato da Andrea Orcel – non potevano mancare.
Netta è la posizione di Castagna su Mps-Monte dei Paschi di Siena, che si porta da sempre un marchio non proprio da pubblicità progresso.
“Non la guardiamo – ha risposto l’AD – La nostra idea è di non perseguire alcuna aggregazione, in particolare se complicate e difficili. Siamo attenti a non perdere le eventuali occasioni che si dovessero presentare ma attenti a ricordare che fare o subire un’acquisizione è disruptive sotto il profilo industriale”.
UniCredit? La risposta di Giuseppe Castagna
E UniCredit?
“Siamo aggredibili e appetibili da sempre. E siamo orgogliosi di esserlo. Il tema però è capire bene quali soddisfazioni po0ssono avere i nostri azionisti in caso di un’ipotetica acquisizione oppure se abbia più senso continuare a dare fiducia a chi ha generato risultati ottimi e ha davanti a sé una crescita importante”, ha detto il ceo Giuseppe Castagna, nell’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
E la crescita, per Banco BPM, è destinata a sorprendere al rialzo:
“Nel piano presentato a marzo del 2020, peraltro non accolto bene dal mercato, prevedevamo nel 2023 utili per 770 milioni. Abbiamo già fatto 700 milioni nel 2022. Ce né abbastanza per aggiornare il piano industriale”.
Giuseppe Castagna lo ha detto chiaro e tondo. “Siamo una banca che può raddoppiare l’utile in tre anni”.
Piazza Affari premia così il titolo BAMI anche oggi: Banco BPM scatta sul Ftse Mib di oltre il 3%, incassando commenti positivi dagli analisti.
Banco BPM:
In particolare, Andrea Lisi di Equita SIM parla della banca, riassumendo la stessa intervista del ceo a Il Sole 24 Ore. Vengono elencati i seguenti principali spunti:
- Banco BPM è un anno in anticipo rispetto al vecchio piano industriale che prevedeva un utile di 1 miliardo al 2024, che potrà dunque essere anticipato al 2023 (sostanzialmente coerente con nostra stima di 966 milioni).
- Nell’attuale contesto, BAMI può incrementare il livello di ambizione e raddoppiare entro il 2025 l’utile netto realizzato nel 2022. Un utile di 1,4 miliardi sarebbe circa il 20% superiore alla nostra attuale stima di 1.2 miliardi
- Sul fronte dell’evoluzione del business è stato indicato che: i) il default rate si sta mantenendo a livelli analoghi a quelli del 2022 (in area 1%), ii) si sta assistendo ad un atteggiamento prudente sulla domanda di credito soprattutto lato imprese, iii) la banca non si attende deflussi dei depositi, con la clientela retail che continua a non richiedere remunerazioni elevate sui conti correnti.
- Su Anima è stato fatto intendere che BAMI non intende aumentare la quota già vicina alla soglia del 25%.
- Sul fronte M&A viene ribadito nuovamente di non guardare Mps, con Banco BPM che non intende perseguire operazioni complicate.
- BAMI, sebbene sia da sempre un soggetto aggredibile, ha un forte potenziale di crescita standalone e sarà in grado di offrire soddisfazioni agli azionisti.
La nota di Equita riprende anche la novità relativa all’azionariato dell’istituto, emersa ieri con la riunione dell’assemblea degli azionisti, chiamata ad approvare il bilancio e il nuovo cda.
Ebbene, si è appreso che i francesi continuano a crescere nel capitale della banca: la loro partecipazione è a un soffio del 10%, in quanto cresciuta dal 9.2% al 9.9%.
Equita SIM fa notare che “Credit Agricole non sarebbe tuttavia al momento interessata a chiedere l’autorizzazione per salire sopra il 10%”.
Andrea Lisi riporta anche gli ultimi rumor su Piazza Meda:
“Secondo MF, Caltagirone avrebbe costruito una posizione in BAMI pari all’1,1% del capitale”.
Equita SIM conferma infine il rating buy su Banco BPM, sottolineando che le azioni dovrebbero beneficiare, a dispetto del no all’M&A ripetuto dal ceo Giuseppe Castagna, delle indiscrezioni che puntano sull’ipotesi di aggregazione.
“Confermiamo buy, con il titolo che tratta a valutazioni attraenti, con un 2024E P/TE < 0.5x a fronte di un ROTE > 9% e dividend yield > 9%. In aggiunta, vediamo un crescente appeal speculativo sul titolo dopo recenti rumors di stampa su ipotesi di consolidamento nel settore”.
Intesa SanPaolo conferma outlook positivo su Banco BPM
Anche gli analisti di Intesa SanPaolo commentano oggi le novità emerse sulla banca italiana:
“L’outlook positivo sulla redditività è coerente con la guidance che è stata anticipata nella conference call di febbraio, quando il gruppo ha indicato per il 2023 un eps superiore ai 60 centesimi, per il 2024 di 0,75 euro e per il 2025 di 0,90 euro”.
L’upgrade delle stime che era stato messo in luce ieri dallo stesso Castagna che, intervenendo all’assemblea dei soci prima della votazione, si era così espresso:
Visto che il “nuovo contesto macroeconomico e finanziario delinea un quadro molto diverso” rispetto a quello che avrebbe potuto essere previsto al momento della presentazione del piano, “già a febbraio, in sede di pubblicazione dei risultati 2022, abbiamo alzato il livello di ambizione, prefiggendoci per il 2023 e il 2024 obiettivi in termini di utile per azione pari rispettivamente a oltre 60 centesimi e a circa 75 centesimi – laddove il piano si fermava nei due anni a circa 49 e 69 centesimi – e prefigurando un’ulteriore crescita di 15 centesimi per il 2025, a parità di scenario”.
Secondo gli analisti di Intesa, “l’aggiornamento del piano industriale potrebbe dare una maggiore visibilità ai target, all’evoluzione del capitale e alla remunerazione degli azionisti (leggi dividendi e cedole), con la possibilità di un miglioramento (delle stime) da parte del consensus”.
“Il nostro target di 5,3 euro per azione – si legge nella nota degli esperti – non include nessun premio legato a una eventuale operazione di M&A. Tuttavia, crediamo che la società rimanga tra i target più appetibili nell’arena bancaria italiana: non escludiamo una partecipazione di Banco BPM nel processo di consolidamento, fattore che sostiene ulteriormente la nostra view sul titolo”.
E così il rating di Intesa SanPaolo su BAMI è “buy”, a fronte din un target price, per l’appunto, di 5,3 euro.
Intesa SanPaolo, sostanzialmente, reitera l’outlook positivo sulla banca e sul titolo.
Il futuro appare dunque decisamente più luminoso per Banco BPM, che si prende la rivincita su un mercato inizialmente scettico sul business plan.
In palio ci sarebbero anche dividendi più ricchi per gli azionisti, come ha detto Castagna:
“Oggi (ieri per chi legge) dopo solo due mesi in cui abbiamo continuato a confermare e consolidare i nostri progressi, sono ancora più convinto: non solo ritengo i nuovi livelli di ambizione ampiamente raggiungibili, ma sono sicuro che la banca abbia tutto il potenziale per dare ai suoi stakeholder soddisfazioni anche superiori in termini di performance e di relativa remunerazione degli azionisti”.
Tornando a Mps, anche la banca senese è stata interessata nelle ultime ore da alcune novità. Nella serata di ieri, l’assemblea degli azionisti, presente con una partecipazione pari al 82,43% del capitale, ha approvato i conti dell’istituto.
Luigi Lovaglio è stato confermato ceo. Il nuovo presidente della banca sarà invece Nicola Maione.
Monte dei Paschi di Siena ha reso noto inoltre che è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione di Mps Leasing & Factoring e di MPS Capital Services.