Bank of America: ok i conti del 1Q ma stenta a Wall Street
Bank of America incerta in avvio a Wall Street, nonostante la pubblicazione dei risultati del primo trimestre perlopiù sopra le attese degli analisti. In particolare, i conti evidenziano un margine di interesse in aumento del 25%, più del consensus, e un forte incremento dei ricavi da trading di fixed income. Il titolo cede all’incirca mezzo punto percentuale a 30,24 dollari, restando in calo di circa il 9% da inizio anno.
I risultati principali di Bank of America
Nel primo trimestre Bank of America ha registrato un utile netto di 8,16 miliardi, corrispondente ad un EPS di 0,94 dollari, superando le previsioni degli analisti che si aspettavano un valore di 82 centesimi per azione. I ricavi sono cresciuti del 13% a 26,3 miliardi, trainati da un incremento del 25% (rispetto al 24% atteso) del margine di interesse a 14,4 miliardi.
Le entrate complessive dal trading sono aumentate del 9% a $5,1 miliardi trainate dal trading di fixed-income, valute e materie prime. I ricavi da queste attività sono saliti del 27% a $3,4 miliardi, il livello più alto degli ultimi dieci anni, grazie a migliori risultati nel settore dei mutui, del credito e municipal products, oltre a un aumento dei prestiti garantiti. L’equity ha registrato invece un calo del 19% a $1,6 miliardi in un trimestre caratterizzato da forti oscillazioni di mercato legate ad aumenti dei tassi di interesse, inflazione in crescita e timori di recessione.
A livello patrimoniale, l’istituto resta ben capitalizzato, con un Core Equity Tier 1 Ratio dell’11,4%, in aumento di 14 bp rispetto alla fine del 2022.
Altri dati chiave
La banca ha incrementato di $931 milioni le sue riserve per perdite su prestiti, in forte aumento rispetto ai $30 milioni dell’anno precedente, ma meno dei $1,18 miliardi previsti dagli analisti.
Infine, le spese non legate agli interessi di Bank of America sono aumentate del 6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo $16,2 miliardi. I costi restano al centro dell’attenzione degli investitori, con l’inflazione persistente che ha messo pressione sulle spese e ha favorito la crescita salariale.
L’aumento dei proventi da prestiti della Bank of America ha contribuito a contrastare il continuo crollo dei ricavi dell’investment banking, in diminuzione del 20% a 1,2 miliardi di dollari, seppur al di sopra di quanto previsto dagli analisti, complice quella stessa volatilità del mercato che ha sostenuto il trading. Le commissioni per la consulenza su fusioni e acquisizioni sono diminuite del 23% e le entrate derivanti da emissioni di equity e di debito sono diminuite rispettivamente del 25% e del 23%.
Confermata preferenza per grandi banche dopo i fallimenti
I conti di BofA si aggiungono alla panoramica di trimestrali bancarie pubblicate in questi giorni a Wall Street, al termine di un trimestre turbolento, segnato dal collasso di tre istituti regionali. La scorsa settimana, JPMorgan Chase, Morgan Stanley, Citigroup e Wells Fargo hanno registrato incrementi del margine di interesse e alcune hanno anche aumentato le previsioni per il prosieguo dell’anno.
I depositi di BofA sono diminuiti meno del previsto, confermando la tendenza dei clienti a privilegiare le maggiori banche dopo i fallimenti delle banche minori. A fine marzo, la banca evidenzia depositi per $1,91 trilioni, in calo di circa $20 miliardi rispetto alla fine del 2022, ma superiori alle stime degli analisti di $1,88 trilioni. Questo indica che l’aumento della clientela alla ricerca di maggiore sicurezza ha parzialmente compensato il deflusso di depositi determinato dall’inflazione e dalla ricerca di alternative più redditizie.