Apple pensa al futuro: via la Cina, l’India è il nuovo obiettivo
Apple ha aperto il suo primo Store in India, una mossa che conferma i piani dell’azienda di espandersi nel Paese, contribuendo così ad accelerare le vendite globali del gruppo, anche se questo non è l’unico obiettivo. L’inaugurazione del primo Apple Store indiano è stata presieduta da Tim Cook in persona.
L’amministratore delegato di Apple, si è presentato ieri allo store nel centro di Mumbai vestito con pantaloni grigi, camicia a mezza manica e scarpe da ginnastica, e dopo il taglio del nastro ha abbracciato i primi clienti, intrattenendosi per i selfie con i fan del marchio.
Apple strizza l’occhio alla classe media indiana
Apple sta puntando sempre più sull’India, un Paese dalle enormi potenzialità per la mela dato che vanta una popolazione immensa di circa 1,4 miliardi di abitanti. Ecco che questi numeri potrebbero dare un’ulteriore spinta alla crescita globale del fatturato, ma al tempo stesso permetterebbero alla casa di Cupertino di diversificare i Paesi in cui produce i suoi prodotti, al momento nettamente concentrati in Cina.
Le vendite di Apple in India hanno raggiunto un nuovo massimo di quasi $6 miliardi da inizio anno fino a marzo, numeri che evidenziano la crescente importanza del mercato, e dopo anni di lavoro e trattative con le autorità di regolamentazione ha finalmente lanciato i primi punti vendita in India.
Come le altre aziende tecnologiche, anche Apple negli ultimi mesi ha osservato un preoccupante rallentamento della domanda tecnologica a livello globale. In questo contesto si inserisce lo sbarco di Apple in India, un Paese con una classe media in rapida espansione e quindi un’attraente opportunità di business per la società guidata da Cook.
“Le vendite di iPhone di Apple in India potrebbero aumentare del 17% all’anno per il prossimo decennio, raggiungendo i 30 miliardi di dollari, rispetto ai circa 6 dollari miliardi alla fine del 2022. Questo grazie all’espansione della classe media del paese che mentre diventa più ricca opta per dispositivi più costosi rispetto agli smartphone Android”.
Questo è quanto emerge da un’analisi di Bloomberg Intelligence, secondo cui “nuovi potenziale piani di pagamento e incentivi governativi potrebbero aggiungersi tra i driver di crescita nel Paese”.
Teniamo presente che al momento la popolazione indiana predilige telefoni prodotti da marchi locali, o dai produttori sudcoreani e cinesi che negli ultimi anni hanno preso rapidamente quote di mercato nel Paese.
Al momento solo il 4% circa dei quasi 700 milioni di smartphone indiani sono iPhone, ma con l’apertura degli Apple Store e con l’aumento della ricchezza nel Paese, questo numero è destinato a salire, almeno questo nei piani della società.
L’iPhone è infatti un prodotto molto ambito anche dai consumatori indiani che apprezzano il design accattivante, l’elevata qualità del prodotto, oltre che la connessione e l’interoperabilità tra i vari dispositivi e servizi offerti da Apple.
Ad oggi, il mercato in India è dominato dal marchio cinese Xiaomi, seguito da Samsung, Vivo, Realme e Oppo.
Dopo l’inaugurazione dello Store di Mumbai, Apple aprirà giovedì un punto vendita a Nuova Delhi. Teniamo infatti presente che in tutto il mondo i negozi di Apple fungono, oltre che da una vetrina fondamentale per sostenere le vendita al dettaglio, anche da potenziale hotspot per i turisti.
Apple vuole ridefinire le proprie catene di approvvigionamento
Anche i fornitori di Apple stanno rapidamente abbandonando la Cina, delocalizzando le proprie produzioni in altri Paesi come l’India. Ricordiamo infatti che Apple è fortemente dipendente dalla Cina, un fattore che non piace più a Cook in un contesto in cui continuano ad aumentare le tensioni tra Washington e Pechino.
Ricordiamo che Apple sbarcò in Cina nel lontano 2008 inaugurando proprio in concomitanza con la crisi finanziaria, il suo primo Store al dettaglio in Cina. All’epoca la Cina più Hong Kong hanno generato insieme entrate per soli 769 milioni di dollari, pari all’1,8% del totale globale di Apple. Tuttavia, entro due anni (2010) la cifra è balzata a 12 miliardi di dollari, pari all’11,5%.
Ora 15 anni dopo Apple sbarca in India, Paese tra i candidati per diventare tra i più popolosi al mondo e in cui le vendite di Apple solo nell’ultimo anno sono aumentate di quasi il 50% a quota 6 miliardi di dollari.
Ma non solo, Apple sta aumentando la produzione nel paese, tant’è che lo scorso anno fiscale il gruppo ha triplicato la sua produzione a più di $ 7 miliardi di iPhone in India.
Nonostante tutto, come vediamo dalla mappa qui sopra, ad oggi la produzione di Apple è localizzata in India solo per l’1%, in Brasile 1%, mentre è esposta per il 98% in Cina, dove vanta numerosi siti di produzione.
Il percorso di Apple in India è quindi ancora molto lungo e non mancano di certo le sfide. Da questo punto di vista, l’India è ancora molto indietro rispetto alla Cina riguardo ad alcuni aspetti rilevanti per la produzione di Apple, che includono infrastrutture, innovazione tecnologica, burocrazia e attenzione ai dettagli. Ma se Apple giocherà bene le sue carte, allora riuscirà ad incrementare il proprio fatturato, riducendo al tempo stesso le quote di produzione e la dipendenza in Cina.
Tuttavia, alcuni analisti segnalano che in India potrebbe emergere “un grado maggiore di rischio politico”. In tal senso, “ulteriori rivelazioni sulle cattive condizioni dei lavoratori, o una rivolta in una fabbrica locale, potrebbero inasprire la popolazione indiana verso il gigante americano, un’eventualità che Apple sperimentò anche con l’ingresso in Cina”, afferma un analista di Bloomberg.
Apple lancia il conto di risparmio
Nel frattempo, il marchio di Cupertino ha presentato l’Apple Savings, il conto di risparmio che permetterà ai titolari di carte di credito Apple Card di ricevere un rendimento annuo del 4,15%. Questo è l’ultimo passo di Apple nel mondo dei servizi finanziari, dopo che di recente aveva presentato l’opzione per consentire ai suoi clienti di “acquistare ora, pagare dopo”.
Il conto è stato lanciato con la collaborazione di Goldman Sachs e al momento è riservato ai soli clienti statunitensi in possesso della Apple Card.
Questa mossa è coerente con l’obiettivo di Apple di voler trasformare sempre più l’iPhone in un portafoglio digitale che può aiutare a “mantenere i consumatori collegati all’ecosistema software”.
I conti di risparmio di Apple non richiedono un deposito minimo, hanno un saldo massimo di $ 250.000 e sono protetti dalla Federal Deposit Insurance.
Apple verso i $170