Tim, vinte gare da PNRR per 2,5 mld ma incasso fondi solo dal 2024
Il quotidiano Il Messaggero ha recentemente riportato alcune informazioni riguardo l’offerta che il consorzio CDP/Macquarie sta preparando per NetCo. Secondo le indiscrezioni, il consorzio avrebbe richiesto finanziamenti per 12 miliardi di euro e ottenuto il sostegno di Intesa Sanpaolo e Unicredit che preferirebbero finanziare l’offerta di CDP per ragioni “di sistema”. L’offerta potrebbe posizionarsi sopra i 22 miliardi di euro, tuttavia, questo importo potrebbe non essere sufficiente per soddisfare le richieste di Vivendi e del consiglio di amministrazione, rischiando quindi di essere respinta.
Così gli analisti di Equita Sim secondo cui le offerte sono attese per il 18 aprile e verranno valutate dal comitato delle parti correlate. La decisione finale del board è prevista per la riunione del 4 maggio. Nel frattempo, il governo italiano sta discutendo la riallocazione dei fondi “risparmiati” nelle gare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dedicate al settore digitale. Tuttavia, non è stata confermata la proposta iniziale di utilizzare questi fondi per compensare gli extra-costi emersi rispetto ai bandi di gara.
Attualmente si sta lavorando sulla questione dei finanziamenti, con un emendamento in discussione al Senato che permetterebbe di versare un anticipo del 20% sugli importi a gara. “Si stima che Tim abbia vinto gare PNRR per 2,5 miliardi di euro, ma potrebbe iniziare a incassare i fondi solo dal 2024, con 500 milioni di euro annui nelle stime che andranno a detrarre dai CAPEX. Di conseguenza, ci potrebbe essere un drenaggio di cassa nel 2023, che potrebbe essere compensato dagli anticipi previsti dall’emendamento in discussione” concludono gli analisti della Sim milanese. Al momento a Piazza Affari il titolo Tim segna una flessione dello 0,39%.