Wall Street confortata da dietrofront tassi Treasuries dopo martedì nero. Ma preoccupa alert Yellen
Wall Street in ripresa all’indomani del martedì nero che ha visto il Nasdaq soffrire la perdita più forte dal mese di marzo. Pochi minuti dopo l’avvio della giornata di contrattazioni, il Dow Jones sale dello 0,33% a 34.412 punti; lo S&P 500 avanza dello 0,24% a 4.363 punti, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,44% a 14.611 punti.
Sullo sfondo l’avvertimento lanciato ieri, in occasione del suo intervento alla Camera dei Rappresentanti Usa, dal segretario al Tesoro Usa Janet Yellen.
L’ex numero uno della Fed ha avvertito che il Congresso ha tempo fino al prossimo 18 ottobre per alzare o sospendere il tetto sul debito. Nel caso in cui non ci dovesse riuscire, le conseguenze per l’economia americana sarebbero molto gravi, ha sottolineato Yellen, in quanto gli Stati Uniti soffrirebbero un default senza precedenti.
Lo scenario sta preoccupando anche JP Morgan, come ha ammesso lo stesso numero uno, il ceo Jamie Dimon, comunicando a Reuters che la banca da lui gestita si sta preparando alla possibilità che gli Stati Uniti facciano default, sebbene sia convinta che, alla fine, si troverà una soluzione per evitare un evento “potenzialmente catastrofico”.
Il colosso bancario numero uno degli Stati Uniti ha iniziato a elaborare uno scenario che simula il modo in cui i mercati monetari, le operazioni repo, i contratti dei clienti, gli stessi ratio patrimoniali di JP Morgan reagirebbero e, anche, quali sarebbero le reazioni delle agenzie di rating.
Rimane negativa la performance di Wall Street nel mese di settembre: il Dow Jones e lo S&P 500 hanno perso il 3%, mentre il Nasdaq è scivolato di oltre -4,5%.
Tra i titoli sotto i riflettori, bene Netflix, dopo che la società di video streaming appartenente al gruppo FAANG ha annunciato di aver acquistato il produttore di videogame Night School Studio, al fine di diversificare le sue fonti di fatturato. Night School Studio è meglio conosciuto per il videogame “Oxenfree”.
I tassi sui Treasuries Usa fanno oggi un passo indietro, scendendo attorno all’1,52%, fattore che sostiene soprattutto i titoli hi-tech, che ieri avevano scontato il balzo dei rendimenti con forti perdite. Oltre a Netflix, recuperano terreno Facebook, Amazon, Apple, Nvidia e Zoom Video.
Sotto pressione, invece, Micron, che ha annunciato di aver chiuso il bilancio del terzo trimestre dell’anno con un utile per azione di $2,42 per azione, meglio delle stime di 9 centesimi. Meglio delle attese anche il giro d’affari. Tuttavia, l’outlook di Micron per il trimestre in corso si è confermato peggiore delle attese.
Sul forex, euro sotto pressione: la moneta unica continua a scontare la prospettiva di un’inflazione Usa più veloce. E’ stato d’altronde lo stesso numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, ad avvertire ieri il Congresso americano che l’inflazione americana potrebbe durare più delle attese.
Immediata la reazione del dollaro, con il Dollar Index che è balzato nelle ultime ore fino al record in 11 mesi, a 93,805, a fronte dei tassi sui Treasuries che ieri sono volati oltre l’1,55%, in crescita di 25 punti base in sole cinque sessioni, in vista del tapering della Fed, ormai imminente.
Di conseguenza l’euro è sceso, scivolando fino a $1,1636, al minimo dal novembre del 2020 di $1,1602.