Borsa Hong Kong risale da minimi intraday toccati post dati Cina. Borsa Tokyo -0,31%
La pubblicazione dei dati macro della Cina mette sotto pressione la borsa di Hong Kong, che tuttavia recupera terreno dopo essere scesa nei minimi intraday dell’1% circa. Ora l’Hang Seng fa -0,09%.
Bene invece lo Shanghai Composite, che avanza dello 0,92%. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso invece in ribasso dello 0,31%: acquisti a Sidney +1,88% e Seoul +0,48%
Oggi è stato diramato il Pmi manifatturiero cinese ufficiale, che si è confermato in fase di contrazione.
L’indice è sceso infatti a settembre a 49,6 punti, rispetto ai 50,1 punti attesi e ai precedenti 50,1 punti. Il dato conferma la contrazione dell’attività manifatturiera, in quanto inferiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e fase di espansione (valori al di sopra) dell’attività economica.
La contrazione si è ripresentata per la prima volta dal febbraio del 2020, ed è stata alimentata da alcuni fattori, come il balzo dei prezzi energetici, le pressioni sia sulla domanda che sull’offerta, i prezzi più alti di altri input.
Il Pmi non manifatturiero ufficiale di settembre si è attestato invece a 53,2 punti, meglio dei 52,7 punti precedenti, e in forte recupero rispetto ai precedenti 47,5 punti.
Il Pmi Composite è stato pari a 51,7 punti, contro i precedenti 48,9 punti.
Comunicato anche l’indice Pmi manifatturiero della Cina stilato da Caixin-Markit, che si è attestato a 50 punti, facendo meglio dei 49,5 punti attesi dal consensus e in recupero rispetto ai precedenti 49,2 punti.
Ma, in un momento in cui la Cina fa fronte al problema del power crunch, ovvero della contrazione dell’energia elettrica, i dati confermano i timori di un rallentamento della sua economia.
L’alert è alto, se si considera che alcune autorità locali della Cina hanno tagliato o imposto la riduzione dell’energia elettrica a diverse aziende, provocando in alcuni casi l’interruzione della produzione delle fabbriche.
A Hong Kong va di scena ancora il caso Evergrande, con il titolo in calo oggi del 4% dopo che Reuters ha riportato che alcuni detentori di obbligazioni del colosso sviluppatore immobiliare cinese non hanno ricevuto gli interessi dovuti alla scadenza.
In Giappone, ad aggiudicarsi la leadership del partito dei liberaldemocratici – partito di maggioranza – è stato l’ex ministro degli esteri Fumio Kishida, che diventerà così premier, almeno fino alle nuove elezioni che si terranno nel mese di novembre. Kishida prenderò il posto del dimissionario premier Yoshihide Suga, che si è dimesso dopo solo un anno di esercizio della sua carica.
Ieri sessione positiva per Wall Street: il Dow Jones è salito di 90,73 punti a 34.390,72 punti, mentre lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,16% a 4.359,46. Il Nasdaq Composite è sceso dello 0,24% a 14.512,44. L’azionario Usa ha beneficiato del ritracciamento dei tassi sui Treasuries che, dopo essere balzati oltre l’1,55% nel martedì nero, sono scesi nelle ultime ore attorno all’1,51%-