Russia ad un passo dal default. Per l’FMI i più esposti sono Italia e Austria
La Casa Bianca prevede un default della Russia sul debito, ma vede effetti limitati sull’economia globale. Così l’addetto stampa Karine Jean-Pierre secondo cui Mosca “probabilmente non riuscirà ad adempiere ai suoi obblighi e dovrà affrontare il default” aggiungendo però che ci si aspetta un effetto “minimo” sull’economia globale perché la Russia è “già stata isolata finanziariamente” da un’ondata di sanzioni.
Russia verso il default
Poche ore fa la Casa Bianca ha lasciato scadere, senza rinnovarla, una licenza che in questi due mesi aveva autorizzato gli investitori americani a ricevere da Mosca attraverso banche americane e internazionali pagamenti degli interessi, dividendi o cedole su bond detenuti dalla Banca centrale russa, dal Fondo sovrano per gli investimenti o dal ministero delle Finanze. Secondo quanto riporta il sito del Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti, l’esenzione autorizza “le persone statunitensi a ricevere pagamenti di interessi, dividendi o scadenze su debiti o azioni della Banca centrale russa, del National Wealth Fund russo e del Ministero delle Finanze russo entro il 25 maggio 2022”. Questa decisione degli Stati Uniti avvicina di fatto la Russia al default tecnico.
FMI: Austria e Italia le più penalizzate
Tuttavia la Casa Bianca minimizza sugli effetti del default russo, così anche il capo economista del Fondo Monetario Internazionale ha minimizzato le preoccupazioni sull’impatto di un default del debito russo. Nel corso di un incontro del World Economics Forum di Davos, Gita Gopinath ha dichiarato che le esposizioni dirette verso la Russia sono molto ridotte, ma c’è una certa preoccupazione per la reazione dei mercati. “Si potrebbe assistere a una maggiore tensione sui mercati a causa dell’esposizione indiretta”, ha detto Gopinath che ha indicato PERò Austria e Italia come i Paesi europei più esposti alla Russia.
Dal canto suo il Ministro delle Finanze Daniele Franco ha dichiarato che l’esposizione diretta alla Russia è di circa 8 miliardi di euro e che la percentuale di prestiti da parte di aziende che hanno almeno il 10% delle loro vendite in Russia e Ucraina è compresa tra il 4% e il 5%, una percentuale che ha definito gestibile.