Lagarde (BCE) e Scholz rassicurano i mercati su Deutsche Bank
Giornata nera per le borse con il gigante bancario tedesco Deutsche Bank che mette in crisi il comparto bancario.
Il titolo dell’istituto di credito cede oltre l’8% a 8,53 euro per azione nel tardo pomeriggio dopo l’impennata dei credit default swap di giovedì sera, a causa del persistere delle preoccupazioni sulla stabilità delle banche europee. Mentre, l’indice di riferimento il Dax di Francoforte prosegue la seduta in rosso (-2%) a 14.935 punti. In rosso anche Piazza Affari (-1,95%) sotto la soglia dei 26.000 punti.
La BCE e Olaf Scholz rassicurano i mercati
La Bce segue da vicino le vicende del mercato ed è pronta a intervenire se sarà necessario. Questa, in sintesi, l’assicurazione fornita dalla Presidente, Christine Largarde ai leder europei che hanno partecipato oggi all’Eurosummit a Bruxelles.
La volatilità dei mercati, secondo l’istituto di Francoforte, potrebbe durare ancora ma gli istituti di credito europei dispongono di una forte resistenza e liquidità e questo deve essere considerato come un elemento di forza rispetto a movimenti speculativi.
Proprio oggi in occasione del vertice europeo, i leader dei 27 hanno voluto sottolineare che il settore bancario della regione è stabile e solido dopo l’improvviso crollo di Deutsche Bank a inizio seduta.
In particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto ai giornalisti che Deutsche Bank è un’attività redditizia e per il momento non ci sono motivi di preoccupazione.
L’istituto di credito tedesco “ha modernizzato, organizzato il modo in cui funziona. È una banca molto redditizia e non c’è motivo di preoccuparsi”, ha detto Scholz.
Il sell-off sull’istituto di credito tedesco arriva pochi giorni dopo il salvataggio di emergenza del Credit Suisse e il crollo della Silicon Valley Bank, e le diverse misure di emergenza delle autorità USA per evitare il contagio in tutto il settore finanziario.
Cos’è successo a Deutsche Bank?
Il sell-off di oggi arriva in seguito al balzo, nella serata di ieri, dei CDS su Deutsche Bank, un elemento che non fa altro che alimentare le preoccupazioni sulla stabilità della banca tedesca, oltre che di quella generale delle banche europee.
Vale la pena ricordiamo che i Credit Default Swap (CDS) sono un contratto derivato che permette di proteggere il detentore di un credito dal rischio di fallimento (default) dell’attività sottostante.
In altre parole, i CDS fungono sostanzialmente come un’assicurazione finanziaria per gli obbligazionisti contro il fallimento della società. In tal senso, i CDS di Deutsche, nella serata di ieri, sono schizzati oltre i 190 punti dai 140 punti base registrati il giorno precedente, segnalando quindi un improvviso e repentino aumento dei costi di assicurazione contro il default del colosso tedesco.
Inoltre, Deutsche Bank riscatterà titoli Tier 2 subordinati da 1,5 miliardi di dollari a tasso fisso con scadenza al 2028. Come riporta la nota, questi titoli saranno riscattati il 24 maggio insieme agli interessi maturati fino alla data di rimborso, avendo già ottenuto tutte le autorizzazioni normative necessarie per portare a termine l’operazione.
Per questa ragione sono crollati i prezzi di alcune obbligazioni di Deutsche Bank, con il rendimento degli Additional Tier-1 in dollari balzato al 22,87%, valore doppio rispetto a quello che i tassi di queste obbligazioni registravano appena due settimane fa.
Nonostante la perdita di oggi, i vertici di Deutsche Bank fanno sapere che “i depositi al dettaglio di Deutsche Bank sono “molto diversificati e quindi non hanno il tipo di rischio di concentrazione che sembra persistere a Silicon Valley Bank”.