UBS: Bond AT1 pagano il prezzo dell’affare Credit Suisse
I rendimenti delle obbligazioni AT1 delle banche svizzere (tra cui UBS) sono aumentati in misura superiore a quelli di strumenti simili emessi da istituti di credito europei, dopo la cancellazione di 16 miliardi di franchi svizzeri (17 miliardi di dollari) di bond nell’ambito del salvataggio di Credit Suisse.
UBS, premio triplicato rispetto a bond AT1 europei
Nel caso di UBS, il più grande emittente di AT1 rimasto in Svizzera dopo l’accordo mediato dal governo elvetico per acquisire Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri, il premio rispetto alle obbligazioni nel resto d’Europa è triplicato rispetto a venerdì.
“Deve esserci un ‘premio svizzero’, perché gli investitori non possono più valutare gli AT1 del Paese secondo parametri fondamentali standard”, ha affermato Adrien Letellier, analista del credito e gestore di portafoglio presso Bordier & Cie.
L’anomalia nel salvataggio di Credit Suisse
L’impennata dei rendimenti dei bond AT1 svizzeri è stata innescata dall’annuncio dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. In particolare, ha fatto discutere la scelta di svalutare completamente le obbligazioni Additional Tier 1 di Credit Suisse ma salvaguardare parzialmente gli azionisti.
Una scelta contraria alla prassi generalmente seguita nel caso dei salvataggi. Gli investitori in obbligazioni subordinate, infatti, posso incorrere in perdite, anche totali, del capitale ma solamente in seguito ad una totale svalutazione dell’equity. In questo caso, invece, sono stati i detentori di bond ad assorbire maggiormente gli oneri dell’operazione e, per questo motivo, alcuni titolari di AT1 Credit Suisse stanno esplorando eventuali azioni legali.
“La conclusione è che le autorità di regolamentazione svizzere hanno scelto di favorire l’equity rispetto ai creditori. Per questo dovrebbe essere richiesto un premio per investire nei bond”, ha affermato Sebastien Barthelemi, responsabile della ricerca sul credito presso Kepler Cheuvreux.
Sotto pressione anche altri AT1 in Svizzera
Non sono solo i detentori di bond AT1 di UBS a subire perdite. Anche altri emittenti svizzeri di obbligazioni subordinate simili sono stati colpiti dalla decisione.
Ad esempio, anche istituzioni finanziari minori come Julius Baer Group e EFG International hanno emesso titoli AT1 in valute estere, che hanno sottoperformato i peer europei dopo il salvataggio di Credit Suisse. In questo caso, tuttavia, bisogna anche considerare che si tratta di emittenti significativamente più piccoli e meno liquidi rispetto a UBS.
Nel resto d’Europa e nel Regno Unito le rassicurazioni delle autorità di regolamentazione sul fatto che gli strumenti di capitale resteranno i primi a subire perdite in scenari simili a quello di Credit Suisse hanno placato gli animi, isolando la Svizzera come unica anomalia nel panorama del Vecchio Continente.
Negli ultimi due giorni le obbligazioni convertibili contingenti (CoCo bond) in Europa e in Asia hanno esteso i rimbalzi dopo le perdite giornaliere record di lunedì, mentre il rendimento medio su un indice di AT1 emesso dalle banche europee è sceso al 13,1%. Un valore ancora piuttosto elevato rispetto alla scorsa settimana, che potrebbe essere visto come un’interessante opportunità di investimento.
UBS riacquista bond emessi venerdì
Oggi UBS ha annunciato una operazione per il riacquisto dei propri bond, per un valore di 2,75 miliardi di euro, che erano stati emessi solo venerdì scorso, nel tentativo di calmare le preoccupazioni sui rischi dell’operazione. L’offerta ha come obiettivo due obbligazioni bail-in senior, che non sono correlate ai bond AT1 di UBS.
La banca ha invitato i detentori delle obbligazioni senior unsecured bail-in con scadenza a marzo 2028 e marzo 2032 a offrire i bond in cambio di cash. L’operazione è stata promossa, ha spiegato UBS con un comunicato, “alla luce delle recenti azioni eccezionali annunciate il 19 marzo del 2023, poco dopo l’emissione.” Tra gli obiettivi, quello di evidenziare la “gestione prudente di questi ultimi sviluppi” e la conferma di un “impegno di lungo termine dell’Emittente verso i suoi investitori”.
Il riacquisto dei bond è stato avviato oggi, mercoledì 22 marzo, per concludersi il prossimo 28 marzo. La data di scadenza finale è stata fissata al prossimo 4 aprile.