Wall Street ingessata nel Fed-Day. L’annuncio dell’ ‘altra’ banca regionale Usa non basta
Wall Street sull’attenti, dopo la chiusura positiva di ieri e in attesa della decisione sui tassi che sarà annunciata oggi dal Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve.
Alle 14.50 ora italiana, tutti gli indici azionari principali Usa, Dow Jones, S&P 500, Nasdaq, sono praticamente ingessati.
In evidenza l’annuncio arrivato dalla banca regionale americana PacWest Bancorp che ha reso noto con un comunicato di ritenere non prudente al momento procedere con un aumento di capitale. L’istituto, si legge infatti nella nota, continua a beneficiare di una liquidità solida e di una stabilizzazione dei depositi. PacWest ha reso noto di avere a disposizione nella giornata di ieri una liquidità superiore agli $11,4 miliardi, a fronte di depositi garantiti dall’FDIC superiori al 65% dei depositi totali. Da segnalare che le azioni PacWest hanno recuperato dall’inizio di questa settimana più del 31%; il trend dall’inizio del mese rimane tuttavia negativo, con una perdita pari a -56%. A dispetto delle rassicurazioni della banca, il titolo perde inoltre a Wall Street più del 7%
Tornando alla Fed, vale la pena ricordare che, nell’ultima riunione del 31 gennaio-1° febbraio, la banca centrale guidata da Jerome Powell ha annunciato un rialzo dei tassi di interesse Usa di 25 punti base, al range compreso tra il 4,5% e il 4,75%, record dall’ottobre del 2007.
Il consensus prevede per oggi una stretta monetaria di 25 punti base, nonostante la crisi che ha travolto le banche regionali Usa, dopo il crac di SVB (Silicon Valley Bank).
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, invece, la Fed farà oggi una pausa.
“Ci aspettiamo che il Fomc faccia una pausa nella sua riunione di marzo a causa dello stress presente nel sistema bancario. Sebbene le autorità abbiano risposto in modo aggressivo per sostenere il sistema finanziario, i mercati appaiono poco convinti del fatto che gli sforzi volti a supportare le banche di piccola e media dimensione siano sufficienti”.
Detto questo, Goldman Sachs parla solo di “una pausa nella lotta all’inflazione, che non dovrebbe rappresentare un problema”.
“Riportare l’inflazione al 2% è un obiettivo di medio termine, che il Fomc prevede di risolvere solo gradualmente
nell’arco dei prossimi due anni. Il Fomc potrà tornare in azione velocemente nel caso in cui dovesse essere appropriato, e lo stress sulle banche potrebbe avere anche effetti disinflazionistici”.
Ieri il sentiment sulle banche Usa era decisamente migliorato, grazie alle rassicurazioni del segretario al Tesoro Usa Janet Yellen.
Yellen aveva rassicurato il settore bancario, affermando che le autorità federali Usa potrebbero intervenire per garantire un numero maggiore di depositi, oltre a quelli già garantiti per tutti i depositanti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, banche entrambe fallite.
“Le misure che abbiamo varato non sono concentrate su aiuti a banche o categorie di banche specifiche – ha detto Janet Yellen – Il nostro intervento è stato necessario per proteggere l’intero sistema bancario in senso più ampio. E interventi simili potrebbero essere avallati nel caso in cui le istituzioni più piccole dovessero assistere a una corsa agli sportelli che rappresentasse un rischio di contagio”.
Il Dow Industrial Average ha chiuso così la sessione con un rialzo di 316 punti (+0,90%), a 32.560,60; lo S&P 500 è balzato di 51,38 punti (+1,30%), a 4.002,92, mentre il Nasdaq Composite è salito di 184,58 punti (+1,58%), a quota 11.860,12.
Oggi tuttavia sulle azioni del comparto bancario tornano le vendite. First Republic, la banca americana identificata dai mercati come probabile prossimo tassello del domino destinato a cadere. arretra di oltre il 3%
Febbre di buy invece su GameStop, citata molte volte come la capolista delle meme stocks che, dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio, segna un rally spettacolare di oltre il 34%.
Sul mercato del reddito fisso, in vista dell’annuncio della Fed, i tassi dei Treasuries Usa a 10 anni sono in rialzo al 3,625% mentre i tassi a due anni avanzano al 4,229%.