Credit Suisse a Ubs: è fatta. Ma quei bond ora valgono zero
Credit Suisse addio, sarà inglobata da UBS. E questi bond ora valgono zero
Fine dei giochi per Credit Suisse, prossima a essere fagocitata dalla rivale UBS, con un accordo orchestrato dal governo e dalla Banca centrale svizzera (Swiss National bank-SNB).
Quali sono le conseguenze del deal?
Sicuramente non buone per chi detiene i bond AT1 della banca caduta in disgrazia.
“Credit Suisse’s $17 Billion of Risky Bonds Are Now Worthless”: annuncia Bloomberg in un articolo.
Ovvero: “I $17 miliardi di bond rischiosi di Credit Suisse valgono ora zero”.
E’ solo una delle conseguenze delle trattative febbrili con cui il governo e le autorità finanziarie della Svizzera hanno convinto Ubs a inglobare Credit Suisse, per un valore di oltre $2 miliardi.
Bail-in record: quei bond di Credit Suisse ora valgono zero
I detentori di quelle obbligazioni AT1 di Credit Suisse si ritrovano ora in mano bond che non valgono più niente, tanto che già si parla di un bail-in storico, se non record.
Di fatto, nel comunicato diffuso dall’Autorità svizzera FINMA, con cui è stato annunciato l’accordo con cui UBS acquisterà Credit Suisse, si legge che la transazione si tradurrà in una “svalutazione completa” dei bond Tier 1 emessi dal colosso.
La svalutazione delle obbligazioni, precisa Bloomberg, è la più consistente a colpire il mercato europeo delle obbligazioni AT1, che ha un valore di 275 miliardi di dollari circa, eclissando quella perdita di 1,35 miliardi di euro, che venne sofferta dai detentori delle obbligazioni junior della banca spagnola Banco Popular, nel 2017, quando l’istituto venne assorbito da Banco Santander.
I nomi dei detentori delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse
Ma chi sono i detentori di questi bond AT1 di Credit Suisse?
Le fonti interpellate da Bloomberg citano Pimco (Pacific Investment Management), Invesco e BlueBay Funds Management tra i diversi asset manager esposti alle obbligazioni.
E’ possibile comunque, precisa Bloomberg, che il valore delle obbligazioni detenute da questi attori finanziari sia cambiato o che questi bond siano stati anche interamente venduti nel tempo intercorso tra il momento in cui i suddetti gestori hanno informato le autorità finanziarie del loro possesso dei bond a oggi.
Pimco e BlueBay hanno preferito non rilasciare commenti quando sono stati interpellati da Bloomberg News, venerdì scorso, mentre una portavoce di Invesco si è limitata a dire che, “a causa delle misure di trasparenza adottate, non rendiamo noti i movimenti di portafoglio. Ma i nostri team di investimento continuano a monitorare gli sviluppi e a gestire in modo prudente i nostri asset, alla luce delle attuali condizioni di mercato”.
Gli AT1 bond sono così descritti nel sito della Banca d’Italia:
Identificati come “obbligazioni subordinate additional tier 1 (AT1, conosciute anche come contingent convertibles, CoCos)”, le obbligazioni sono così definite:
“Titoli di debito subordinati computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1, così come definiti nel regolamento UE/2013/575, modificato dal regolamento UE/2019/876. Sono strumenti finanziari ibridi che, al ricorrere di determinate condizioni (trigger events) consentono di assorbire le perdite in una situazione di normale operatività della banca mediante conversione in capitale, riduzione in tutto o in parte del valore nominale (write-down) oppure cancellazione di una o più cedole”.
L’accordo con cui Ubs ha deciso di acquistare Credit Suisse per un ammontare superiore ai 2 miliardi di dollari è stato annunciato nella serata di oggi, domenica 19 marzo.
Stando ai termini del deal, la banca centrale svizzera Swiss National Bank (SNB) offrirà una liquidità aggiuntiva di circa 100 miliardi di dollari a Ubs.
Ubs ha dunque deciso di migliorare la sua offerta iniziale per l’acquisto di Credit Suisse, da 0,25 franchi svizzeri per azione ($1 miliardo circa) inizialmente proposti a 0,50 franchi svizzeri per azione, per un ammontare complessivo superiore ai $2 miliardi.
Pur se rivista al rialzo, la proposta rimane tuttavia ben al di sotto del valore a cui il titolo CS ha chiuso la sessione di venerdì scorso, pari a 1,86 franchi svizzeri.
Di seguito il comunicato della Swiss National Bank:
“Con il takeover di Credit Suisse da parte di Ubs, è stata trovata una soluzione volta ad assicurare la stabilità finanziaria e a proteggere l’economia svizzera in questa situazione eccezionale”.
L’SNB ha rimarcato come abbia lavorato con il governo svizzero e com l’Autorità svizzera di supervisione dei mercati finanziari per accelerare la combinazione tra CS, banca reduce da una fuga di depositi e da una serie di scandali vari, e Ubs.