Tim accelera su rete unica, vicina la firma del MoU con CDP
Seduta all’insegna della bassa volatilità per Tim che al momento di trova poco al di sotto della parità a quota 0,279 euro, dopo il CdA di ieri che ha fatto il punto su rete unica e altri temi in vista della presentazione della riorganizzazione del gruppo prevista per il prossimo 7 luglio. Secondo diverse fonti si potrebbe firmare già la settimana prossima il memorandum d’intesa tra Cassa Depositi e Telecom Italia per proseguire con il progetto della rete unica. L’ambizioso progetto prevede la combinazione della rete fissa di Tim con quella della più piccola rivale Open Fiber, che è controllata da CDP. Anche Macquarie Group, investitore di minoranza in Open Fiber, prevede di aderire all’accordo, così come Kkr, che possiede una partecipazione in FiberCop, e dopo mesi di riluttanza starebbe valutando la possibilità di firmare il MoU.
Dunque, saremmo ad un passo dalla lettera d’intenti tra TIM, CDP, KKR e Macquarie per il progetto rete unica, anche se non mancano gli elementi che dovranno essere definiti una volta siglato il MoU. Da questo punto di vista si discute sull’esatto perimetro degli asset, sulle valutazioni ma anche sulla governance della società. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, Tim sarebbe orientata a preferire la vendita del controllo di NetCo, piuttosto che il demerger. Così facendo i proventi andrebbero ad abbattere il debito del gruppo, i tempi si farebbero più rapidi e inoltre si eliminerebbe il rischio degli azionisti di risparmio, i quali potrebbero porre un veto se venisse fatto un demerger costruendo una NetCo di sole azioni proprie. In questo contesto diventa quindi cruciale capire le valutazioni dell’asset, per valutare lo scenario di una cessione del controllo di NetCo.
Gli analisti di Equita, che mantengono una raccomandazione Hold con target price a 0,39 euro su TIM, stimano un valore totale d’impresa (EV) di 21 miliardi di euro pre-sinergie per NetCo, una misurazione di circa 9x EV/EBITDA. Equita ipotizza 1 miliardo di euro di sinergie, un valore ben al di sotto dei 4,5-5 miliardi indicati dai rumor stampa.