Prada: conti sopra le attese nel 2022 e ottime prospettive per il 2023
Il Gruppo Prada archivia il 2022 con risultati “eccellenti”, afferma il Consigliere Esecutivo Patrizio Bertelli, “grazie alla forza dei nostri marchi, al rafforzamento delle relazioni con i nostri clienti e all’attenta esecuzione della strategia.”
Nel 2022 i ricavi netti si sono attestati a 4,2 miliardi di euro, in aumento del 21% a cambi costanti rispetto al 2021. Il dato ha battuto le attese degli analisti che si attestavano, secondo il consensus di Bloomberg, a 4,01 miliardi. Sopra le attese anche l’utile netto (465 milioni).
I conti hanno spinto le azioni Prada in rialzo dell’1,1% a Hong Kong (+24% da inizio anno), dopo essere arrivate a guadagnare fino al 4,4% intraday, mentre l’indice di riferimento Hang Seng ha terminato la seduta in ribasso del 3%.
Guerra (Ad Prada): “nel 2023 crescita superiore al mercato”
A trainare lo sviluppo è stato soprattutto il canale Retail, “con una crescita organica forte e diffusa sia di Prada sia di Miu Miu”. Ottime performance “in tutte le categorie di prodotto e in tutte le aree geografiche, compensando i risultati della Cina ancora penalizzati dalla pandemia.” Da sottolineare anche i progressi “in materia di sostenibilità, con progetti che rispecchiano l’identità dei marchi e di grande rilevanza per i nostri clienti.”
Per quanto riguarda l’anno in corso, “intendiamo accelerare nell’esecuzione della strategia”, con l’obiettivo di “continuare lungo un percorso di crescita stabile e sostenibile, che ci porterà a sfruttare appieno il grande potenziale dei nostri marchi.”
Andrea Guerra, Amministratore Delegato del Gruppo, ha aggiunto: “Per il 2023, ci aspettiamo una crescita solida e superiore alla media di mercato. La Cina è ritornata a essere un motore della crescita; tuttavia, considerato il contesto globale in costante mutamento, dobbiamo rimanere vigili e mantenere un approccio disciplinato sui costi e nell’allocazione del capitale”. Per l’esercizio corrente, i ricavi “potrebbero superare i 4,5 miliardi”.
Forte crescita delle vendite retail per tutti i prodotti
Nel dettaglio, le vendite Retail crescono del 24% (a cambi costanti) a 3,7 miliardi, trainato da una crescita organica full price, bilanciata su tutte le categorie di prodotto: Pelletteria (+18%), Abbigliamento (+27%) e Calzature (+29%).
Anche le vendite online hanno registrato un incremento a doppia cifra, grazie agli investimenti sul canale, tra cui quelli volti a migliorare l’esperienza omnicanale. La penetrazione dell’online rimane stabile al 7%.
La crescita è stata molto sostenuta sia per Prada sia per Miu Miu, con contribuzione positiva sia dall’aumento di prezzo medio, sia dai volumi full price. In particolare, Prada ha registrato un +25% su base annua, continuando a dimostrare una forte leadership del marchio. Le vendite Retail Miu Miu sono aumentate del 20%, con una marcata accelerazione nel secondo semestre, grazie a prodotti molto apprezzati, e al contributo di sfilate ed eventi di successo.
Il canale Wholesale riporta una contrazione del 2% a 388 milioni. Le royalties si incrementano del 55% a 76 milioni.
Grande successo per i marchi Prada e Miu Miu
Nel quarto trimestre 2022, il Gruppo Prada è stata l’unica azienda del lusso con i suoi due marchi principali tra i primi cinque della classifica Lyst, che tiene traccia dei marchi e dei prodotti più cercati sull’app per lo shopping.
Prada si è piazzata al primo posto e Miu Miu al quarto. Lyst ha anche nominato Miu Miu “Brand of the Year”. Nel corso dell’anno, importanti lanci di prodotto, amplificati da personalità allineate ai valori dei brand, hanno contribuito a intensificare il dialogo con un pubblico in crescita e hanno rafforzato la visibilità dei marchi. Le décolleté in pelle spazzolata di Prada, vendute a quasi 900 euro, sono state tra i prodotti più cercati.
Ottima performance per le vendite in Europa
L’area Asia Pacifico ha registrato una contrazione del -2%, attestandosi a 1.232 milioni di euro di vendite Retail, a causa dei molteplici lockdown in Cina. I risultati del mercato cinese sono stati compensati dall’ottima performance della Corea e del Sud-Est asiatico. L’area, nella sua totalità, è tornata a crescere nel secondo semestre, con un aumento delle vendite del +3%.
L’Europa ha registrato una crescita molto sostenuta pari a +63%, e ben diffusa in tutta l’area. Questo risultato deriva sia da vendite locali, sia dall’aumento dei flussi turistici in entrata nel corso dell’anno.
Le Americhe hanno riportato uno sviluppo del 22%, con una normalizzazione nel secondo semestre, determinata dalla base di comparazione annua sempre più sfidante e da crescenti flussi turistici in uscita. Il Giappone è cresciuto del 31%, con un’accelerazione nel secondo semestre, e anche il Medio Oriente ha registrato una solida performance con un aumento delle vendite anno su anno pari al +23%.
Utile sopra le attese e dividendo da 0,11 euro
Per quanto riguarda gli altri risultati, il margine lordo si incrementa del 30% a 3,3 miliardi, con una marginalità sui ricavi netti pari al 78,8%, in aumento rispetto al 75,7% del 2021.
L’Ebit adjusted cresce del 69% a 845 milioni, corrispondenti al 20,1% dei ricavi (14,8% nel 2021). Il dato rettificato non considera costi e ricavi non ricorrenti che, per i dodici mesi chiusi al 31 dicembre 2022, comprendono la svalutazione pari a 42 milioni di attività non correnti in Russia, la svalutazione del marchio Church’s per 19 milioni, e la chiusura di un contenzioso per 8 milioni.
L’utile netto del Gruppo registra un incremento del 58% a 465 milioni, dato superiore alle attese degli analisti (452,6 milioni la stima mediana del consensus di Bloomberg).
Dal lato patrimoniale, la Posizione Finanziaria Netta è positiva per 535 milioni, in miglioramento rispetto a 238 milioni di fine 2021. Il capitale circolante netto è pari a 691 milioni, a fronte di 602 milioni nel 2021.
Il Cda propone all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il prossimo 27 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,11 euro per azione.