Energia, l’80% degli italiani riduce i consumi con l’inflazione e il 97% vuole le rinnovabili
Gli italiani hanno ridotto i consumi per rispondere all’inflazione, ma ora vorrebbero che il Paese puntasse forte sulle rinnovabili per risolvere il rebus energia in un orizzonte di lungo periodo. Ad analizzare il tema, che come abbiamo visto nel 2022 può avere un impatto dirompente sui mercati finanziari, è un report di Deloitte.
I trend emersi
La crisi energetica e il conseguente aumento dei prezzi dell’energia stanno avendo gravi conseguenze sulla quotidianità dei cittadini e sui bilanci familiari. I cittadini, così, sono portati a modificare i propri stili di vita in un’ottica più consapevole, con quasi 8 italiani su 10 che hanno già adottato comportamenti virtuosi per contenere il consumo energetico. Nonostante ciò, oltre 6 cittadini su 10 lamentano di non percepire benefici tangibili a causa del costante aumento delle tariffe energetiche. È quanto emerge dalla ricerca di Deloitte “Il Cittadino Consapevole: comportamenti virtuosi, tecnologie digitali e fonti rinnovabili per risolvere la crisi energetica”, il secondo report dell’Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione.
La voglia di ESG
Il 97% dei cittadini conferma l’importanza e la necessità di avere un’adeguata e crescente quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Una graduale transizione verso un impiego maggiore delle rinnovabili, infatti, secondo gli intervistati garantirebbe al nostro Paese non solo una minore dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili (48%), ma anche una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico (42%) e un complessivo miglioramento dei parametri ambientali (34%). Inoltre 8 cittadini su 10 esprimono la necessità di un intervento da parte dell’UE attraverso l’introduzione di forme di regolamentazione comunitarie dei prezzi dell’energia elettrica e la modifica dei modelli di gestione del mercato elettrico, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dallo “European Green Deal”.
La view dell’esperto
“Il momento storico che stiamo vivendo ha messo in evidenza il ruolo dei cittadini quale vero agente di cambiamento verso un futuro dove l’innovazione e la sostenibilità sono principi cardine a supporto della transizione verde del Paese. Per affrontare l’attuale crisi energetica, i cittadini italiani hanno maturato una nuova consapevolezza che li sta spingendo verso l’adozione di pratiche più sostenibili, supportate sempre più dalle potenzialità dell’innovazione”, commenta Andrea Poggi, Innovation Leader Deloitte North and South Europe. “Quanto emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio Deloitte fotografa una straordinaria disponibilità e una presa di coscienza da parte dei cittadini verso le priorità della sostenibilità e il ruolo chiave di un’innovazione concreta a supporto della transizione verde. Di conseguenza, le aziende, facendo leva su tale consapevolezza, hanno la possibilità di sviluppare e accelerare con fiducia i loro programmi di trasformazione verso modelli di business e operativi in grado di generare una importante crescita, che sia davvero sostenibile nell’interesse di tutti gli stakeholder e della società”, sottolinea Poggi.
Le nuove abitudini
Le principali aree d’azione dei cittadini verso modelli di consumo energetici più virtuosi sono:
- comportamenti consapevoli che non implicano alcun costo monetario, come l’uso delle luci solo quando strettamente necessario (75%), la limitazione dei consumi di acqua calda (54%), il prestare attenzione alla modalità “stand-by” (48%). In questa categoria rientra la scelta di un adeguato fornitore di energia elettrica o gas, come indicato dal 28% dei cittadini. La convenienza delle tariffe (52%), la trasparenza del servizio (47%) e la possibilità di avere accesso a sconti (35%) risultano driver primari di scelta del proprio provider.
- iniziative realizzabili con un investimento contenuto, sfruttando le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie digitali, fra cui l’installazione di lampadine a basso consumo (67%), la scelta di elettrodomestici moderni e di classe energetica elevata (36%), l’installazione di termostati programmabili (21%) o di misuratori di corrente elettrica (18%).
- Interventi strutturali sono stati indicati da poco meno del 20% dei cittadini e risentono positivamente della disponibilità di agevolazioni fiscali.