Germania: inflazione sopra le attese a +8,7% a/a. La view di ING
A febbraio, il dato preliminare sull’indice dei prezzi al consumo ha evidenziato una crescita tendenziale dell’8,7%, superiore all’8,5% previsto dagli analisti e in linea con la rilevazione di gennaio. Su base mensile, l’incremento è pari allo 0,8%, ben oltre lo 0,5% del consensus, dopo il +1% del mese precedente.
Anche l’indice armonizzato (HICP) mostra un’accelerazione su base annua, da 9,2% di gennaio al 9,3% di febbraio. Il dato ha sorpreso gli economisti, che puntavano su un rallentamento al 9,0% tendenziale. Su base mensile, l’inflazione tedesca HICP è salita dell’1%, oltre il +0,7% stimato e a un ritmo doppio rispetto al +0,5% di gennaio.
L’accelerazione dei prezzi “dimostra che la pressione inflazionistica è tutt’altro che esaurita”, spiega Carsten Brzeski, Global Head of Macro di ING. “Nel complesso, ci sono pochi o nessun segno di un processo disinflazionistico al di fuori dei prezzi dell’energia e delle materie prime.”
“Finché l’inflazione core rimarrà ostinatamente alta nell’Eurozona, la BCE continuerà ad aumentare i tassi e non prenderà in considerazione futuri tagli dei tassi. Un aumento del tasso di 50 punti base alla riunione di marzo è stato preannunciato e sembra fuori discussione.”
Al di là di marzo, “prevediamo due ulteriori rialzi dei tassi di 25 punti base ciascuno a maggio e giugno, prima di interrompere il ciclo di rialzi ed entrare in un periodo di attesa più lungo. I mercati finanziari, che solo un paio di settimane fa scommettevano ancora sui tagli dei tassi all’inizio dell’anno, ora si sono nuovamente voltati e si aspettano che la BCE aumenti il costo del denaro di 150 punti base nei prossimi mesi. Non impossibile, ma chiaramente una ricetta per altre cattive notizie macro nel 2024.”